Ecco la nuova cover per smartphone in “pelle umana”: no, non può essere definita proprio così, è un qualcosa di più complesso. Si tratta di un nuovo tipo di interfaccia costruito nei laboratori dell’Università di Bristol, Sorbona e della Telecom ParisTech. In effetti è la replica artificiale della pelle umana, creata però per offrire tutta una serie di interazioni aggiuntive, dato che reagisce a diversi stimoli causati ad esempio dal solletico, pizzicotti o carezze.
Si chiama Skin-on e attualmente non si tratta di un prodotto che può essere trovato sul mercato. L’obiettivo quindi è l’applicazione su smartphone o altri tipi di dispositivi (trackpad, notebook) per aumentare le possibilità di interazioni “naturali”. Si compone di tre strati, che hanno differenti consistenze: il primo forma l’epidermide artificiale, nel secondo c’è la matrice di elettrodi e in quello sottostante lo strato sottocutaneo. Tutti questi elementi assieme forniscono una risposta tattile simile a quella della pelle umana.
Questa pelle artificiale registra anche il grado di intensità: la sua superficie può essere quindi premuta, accarezzata o pizzicata per avere risultati e risposte differenti dal dispositivo sul quale viene applicata. Ad esempio, come si vede dal video, su uno smartphone consente di controllare ciò che accade a schermo, ma viene applicato anche su un computer e la superficie riesce a trasmettere al dispositivo il tipo di tocco ma anche l’esatta posizione sulla superficie.
Il futuro di una tecnologia del genere potrebbe essere molto variegato, come ad esempio l’applicazione su un robot umanoide. In questo modo si aprirebbe la possibilità di comunicare coi robot non solo con i gesti e la voce, ma anche con il tatto. Una eventualità che a molte persone potrebbe anche inquietare, vista l’incredibile somiglianza del dispositivo alla pelle umana.