Il caso YouPorn non è destinato a rimanere un caso isolato: un nuovo sito porno è infatti caduto nelle mani dei cracker nei giorni scorsi, mettendo così a repentaglio tanto l’integrità del sito, quanto la privacy di coloro i quali avevano affidato al sito stesso i propri dati personali.
Un caso, dunque, che fa riflettere. Ancora una volta un ambito tanto delicato non è stato trattato con le cautele del caso ed i cracker hanno così avuto gioco facile nell’accedere ai server per disporne a loro piacimento. L’effetto più evidente dell’attacco è relativo al volume dei dati trafugato: 40 mila carte di credito (inclusi nomi, numeri di sicurezza e date di scadenza) sono nelle mani dei cracker aprendo così ad una falla di sicuro impatto poiché direttamente sfruttabile a fini truffaldini.
A tutto ciò si aggiunge inoltre il fatto che 72000 utenti hanno visto derubati i propri dati, la cui pubblicazione nel caso di YouPorn aveva generato non poco imbarazzo per alcune delle persone coinvolte.
L’attacco sarebbe accreditato al gruppo “Th3 Consortium”, dichiaratamente affiliato ad Anonymous e LulzSec (gruppo recentemente annientato grazie alla collaborazione del suo leader “Sabu” con le autorità USA). Il sito vittima dell’attacco, Digital Playground, non sarebbe mai andato offline ma semplicemente ha temporaneamente chiuso le procedure di registrazione. «Non volevamo distruggere nulla, ma era troppo seducente per resistere» server violati, posta elettronica violata, dati personali trafugati. Una dimostrazione di forza da una parte che pone in chiara evidenza la debolezza dimostrata dai sistemi di sicurezza dall’altra.