La Russia è entrata nella Casa Bianca, o quasi. Secondo quanto trapelato da un report dela CNN, cracker riconducibili al paese di Vladimir Putin avrebbero avuto accesso ad informazioni particolarmente sensibili, il tutto tramite accessi non autorizzati a sistemi informatici USA.
La vicenda ha i contorni tipici della guerra tra spie alla 007, o le sfumature da guerra fredda di serie tv come “House of Cards”, ma la realtà è ben differente e seria: i fatti raccontano di un sistema informatico che si è rivelato fragile, che ha consentito l’accesso ad informazioni particolarmente sensibili ed il cui attacco sarebbe stato promosso da una nazione storicamente nemica. Il cyberterrorismo vive insomma un nuovo capitolo, mettendo uno di fronte all’altro i leader di due tra le nazioni più influenti al mondo. Sebbene al momento le responsabilità della Russia non siano state confermate a titolo ufficiale, la CNN non sembra aver dubbi: gli esperti alle prese con le indagini sull’accaduto avrebbero riscontrato “pistole fumanti” che espliciterebbero in modo sufficientemente chiaro l’origine dell’attacco.
La violazione sarebbe avvenuta passando tramite uno degli account del Dipartimento di Stato. Il cracker avrebbe avuto accesso ad informazioni non classificate, ma non per questo prive di importanza: tra il materiale trafugato vi sarebbe stata anche l’agenda aggiornata in tempo reale degli impegni del Presidente degli Stati Uniti d’America, qualcosa che nelle mani sbagliate potrebbe sicuramente avere conseguenze estremamente gravi.
Negli ultimi mesi il sistema informatico era stato preso di mira ed a più riprese i tecnici ne avevano fermate le attività per procedere con controlli ed aggiornamenti di routine. Alcune attività sospette delle ultime settimane hanno infine portato alla scoperta dell’accaduto.
Dagli Stati Uniti non giungono conferme e ci si limita a riaffermare l’importanza della sicurezza informatica nell’ottica di una strategia complessiva per la sicurezza del paese. L’attività di spionaggio sarebbe stata temporaneamente fermata, ma la gravità dell’accaduto va oltre l’importanza del materiale trafugato: la fragilità del sistema potrebbe avere gravi ripercussioni qualora il materiale avesse importanza strategica e l’accesso non autorizzato andasse a compromettere situazioni delicate: in ballo v’è molto di più della semplice agenda degli impegni di Barack Obama.