Craiglist contrattacca: la causa iniziale ha solleticato il gruppo e così il sito di aste quasi no profit controaccusa il gigante delle aste online citandolo a sua volta in tribunale. La lotta dei due principali player del settore delle aste (almeno per il mercato statunitense) si fa dunque ancora più serrata di quanto non si prospettasse inizialmente.
L’accusa di Craiglist nei confronti di eBay riguarderebbe i presunti furti di segreti industriali di cui si è potuto avvantaggiare il sito d’aste avendo una quota di minoranza nel consiglio d’amministrazione del rivale. Inoltre eBay è anche accusato di aver usato con dolo alcune pubblicità di Google che sembravano per Craiglist e invece puntavano a Kijiji, un sito affiliato.
Le accuse in questione dunque sembrano proprio una risposta all’altra causa che eBay aveva intentato contro Craiglist nelle quali si faceva riferimento ad un abuso della posizione dominante nel proprio consiglio d’amministrazione finalizzata all’estromissione di eBay da ogni potere decisionale. Il gigante delle aste infatti da tempo ha una quota minoritaria dentro il piccolo rivale.
Le richieste della controcausa sono relative al fatto che eBay venda a Craiglist le proprie quote o che quantomeno le liberi. Ovviamente da eBay arrivano parole battagliere attraverso la portavoce Kim Rubey riportate dalla Reuters: «Ci dispiace che Craiglist si sia sentito in dovere di mettere in piedi una causa sulla base di accuse inesistenti solo per distogliere l’attenzione della nostra azione legale fatta contro di loro».