Craiglist ora vuole le scuse del procuratore

Il CEO del portale per gli annunci ha richiesto, attraverso una lettera aperta, le scuse da parte del procuratore generale del South Carolina per aver ventilato l'ipotesi che Craiglist possa favorire la prostituzione. Il caso si intreccia con la politica
Craiglist ora vuole le scuse del procuratore
Il CEO del portale per gli annunci ha richiesto, attraverso una lettera aperta, le scuse da parte del procuratore generale del South Carolina per aver ventilato l'ipotesi che Craiglist possa favorire la prostituzione. Il caso si intreccia con la politica

«Siamo ben disposti ad accettare le critiche, ma accusare ingiustamente Craiglist di condotta criminale è semplicemente inaccettabile». Jim Buckmaster, CEO di Craiglist, non è più disposto a vedere la sua società dipinta come la causa di tutti i mali online. Dopo essersi dimostrato accomodante e disposto a collaborare con le autorità, Buckmaster vuole ora le scuse da parte del procutatore generale del South Carolina, uno dei principali detrattori del famoso portale per pubblicare i propri annunci sul Web.

Nel corso degli ultimi mesi, Craiglist è stato al centro di numerose polemiche per la natura controversa di alcuni annunci comparsi sulle sue pagine e per alcuni tragici episodi di cronaca. Alcuni procuratori generali statunitensi avevano sollevato non pochi dubbi sulla sezione “Erotic Services” del sito web, accusando i gestori di Craiglist di favorire in una certa misura la prostituzione e la pedofilia a causa di alcuni annunci chiaramente pubblicati per adescare i clienti. Accuse gravi, che recentemente hanno indotto il portale a sostituire la categoria legata ai servizi erotici con la nuova sezione “Adult Services”, sottoposta a moderazione preventiva per disincentivare la pubblicazione di annunci illegali.

Nonostante le recenti modifiche apportate al famoso sito web, il procuratore generale del South Carolina, Henry McMaster, ha nuovamente ventilato l’ipotesi di istituire formalmente un caso contro Craiglist con l’accusa di favorire la prostituzione. Le dichiarazioni di McMaster hanno così suscitato lo sdegno del CEO della società, impegnato in una difficile opera di marketing per risollevare l’immagine di Craiglist provata dalle numerose polemiche degli ultimi mesi.

In una lettera aperta inviata al procuratore generale, forse in lizza per la carica di governatore con i Repubblicani in South Carolina, Buckmaster ha così richiesto le scuse di McMaster, ricordando come annunci analoghi a quelli pubblicati su Craiglist possano essere ritrovati su altre bacheche online così come in numerosi periodici e pubblicazioni anche in edicola. «Apprezzeremmo molto le sue scuse non appena possibile. Così come sono sicuro le apprezzerebbero anche tutte le altre società i cui dirigenti sono stati definiti da lei criminali» conclude Buckmaster.

Secondo alcuni osservatori, nel corso delle ultime settimane il procuratore generale McMaster avrebbe alzato i toni dello scontro per guadagnare maggiore visibilità in vista di una possibile sua candidatura per la poltrona di governatore. Come si evince dalla sua lettera aperta, il CEO di Craiglist non sembra avere molti dubbi in proposito ed ha dunque deciso di assumere una linea maggiormente incisiva e meno accomodante nei confronti di uno dei suoi più forti detrattori.

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