L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha sanzionato TIM, Vodafone e Wind Tre per aver modificato i contratti in corso senza un’esplicita accettazione da parte degli utenti. Gli operatori telefonici dovranno pagare una multa di 696.000 euro ciascuno, in quanto hanno addebitato costi aggiuntivi ai clienti con credito esaurito. Questo comportamento è in contrasto con quanto previsto da una delibera del 2010.
L’istruttoria che ha portato alla sanzione è stata avviata da AGCOM lo scorso mese di luglio. L’Autorità ha accertato che TIM, Vodafone e Wind Tre non hanno modificato le condizioni originarie del contratto prepagato (offerte ricaricabili), ma hanno introdotto un nuovo servizio che doveva essere accettato dagli utenti. L’art. 70 comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche consente solo le modifiche del contratto in corso, per le quali è previsto il diritto di recesso senza costi. La decisione di AGCOM è in sintonia con la sentenza n. 8024/2019 del Consiglio di Stato, secondo la quale “le modifiche unilaterali possono riguardare soltanto la variazione di condizioni già contemplate nel contratto”.
Fino a qualche mese fa, gli operatori bloccavano il traffico in uscita (telefonate, SMS e navigazione Internet) se l’utente esauriva il credito della prepagata. Ora invece viene pre-addebitata una somma che verrà successivamente sottratta all’importo della ricarica. Visto che quasi tutte le offerte sono a costo fisso mensile, gli utenti pagano in pratica un traffico extra soglia anticipato. Ciò è in contrasto con la delibera 326/10/CONS che obbliga gli operatori a bloccare la connessione dati se il credito disponibile è completamente esaurito e a riattivarla solo dopo aver ricevuto un’espressa manifestazione di volontà da parte dei clienti.