Scott Forstall, vicepresidente della sezione software iOS, sul palco della WWDC 2011 di inizio mese aveva comunicato ai presenti in sala alcune cifre riguardanti la crescita dell’App Store: più di 425.000 applicazioni disponibili, 14 miliardi di download eseguiti dal lancio della piattaforma datato 2008 e 2,5 miliardi di dollari versati agli sviluppatori. Una tendenza che sembra destinata a proseguire nella stessa direzione, almeno stando a quanto previsto dagli analisti di Canalys.
Non sarà esclusivamente l’App Store di Cupertino ad aumentare ulteriormente il proprio raggio d’azione, ma anche quelli concorrenti, Android Market in primis. Dallo studio condotto, si ipotizza che il volume d’affari legato alla distribuzione di software per dispositivi mobile possa raggiungere i 7,3 miliardi di dollari nel 2011 in corso, 14 miliardi di dollari nei dodici mesi successivi e addirittura 40 miliardi di dollari entro il 2015.
Questo mercato promettente non sembra però destinato ad evolvere solo in termini quantitativi, ma con tutta probabilità si assisterà all’esordio di store alternativi messi a disposizione dai singoli operatori, nei quali l’utenza potrà trovare applicazioni tagliate su misura in base ai propri piani tariffari o alle preferenze personali. Una sorta di contenitore, insomma, dove raccogliere il meglio dell’offerta messa a disposizione da App Store, Android Market e altri servizi simili, evitando così di dover cercare tra la miriade di alternative finalizzate alla stessa funzione.
Per meglio comprendere cosa potrebbe spingere gli operatori a una simile mossa, si pensi ai risultati di una ricerca negli store relativa alle applicazioni per le previsioni meteo. Gli utenti si trovano di fronte a decine di software differenti, molti dei quali senza votazioni o recensioni, rischiando così di finire per scaricare diverse app di qualità scadente prima di trovarne una che soddisfi al meglio le proprie esigenze.