Crisi dei chip? Intel accelera con un'acquisizione da 5,4 miliardi di dollari

Intel si espande nella produzione di semiconduttori speciali per sé e “on demand”, con un accordo con l'israeliana Tower Semiconductor.
Crisi dei chip? Intel accelera con un'acquisizione da 5,4 miliardi di dollari
Intel si espande nella produzione di semiconduttori speciali per sé e “on demand”, con un accordo con l'israeliana Tower Semiconductor.

La crisi dei chip, come vi abbiamo riportato più volte su queste pagine, ha colpito in modo importante tutta la filiera produttiva tecnologica, non risparmiando praticamente nessuna azienda. Tra queste Intel, tra le prime a lanciare l’allarme in tempi non sospetti. Secondo il CFO del gruppo, George Davis, la carenza globale di chip tra l’altro continuerà probabilmente ancora per un paio di anni.

Carenza di chip? Intel acquisisce la Tower Semiconductor Ltd.

Secondo i piani di sviluppo per il 2022, Intel avrebbe dovuto cercare di ottimizzare le risorse a disposizione per coprire quanto più possibile le richieste senza scontentare nessuno o quasi, dando quindi la priorità alla produzione di processori pesanti per l’utilizzo in data center e da parte di grossi clienti sia pubblici che privati, un settore che le consente profitti ingenti, senza però trascurare alcuni progetti destinati a una fascia di utenza più “commerciale”.

Tuttavia, la domanda si è fatta sempre più pressante e il gruppo, non potendo rischiare ulteriori perdite, né di raschiare letteralmente il fondo del barile per produrre più chip “on demand” per altre società, ha deciso di passare al contrattacco per potenziarne la produzione. In attesa quindi che terminino i lavori per la costruzione di una fabbrica in Ohio e di nuove strutture in Europa per la realizzazione di semiconduttori, Intel ha acquisito la Tower Semiconductor Ltd.

Si tratta di un’importante  società israeliana che produce circuiti integrati utilizzando tecnologie di processo speciali, tra cui SiGe, BiCMOS, SOI, segnali misti e RFCMOS, nonché Funzionalità MEMS. L’azienda, che gestisce impianti di produzione in Israele, California, Texas e Giappone, vanta tra i suoi clienti, tra gli altri, Analog Devices e Broadcom. Di fatto, quindi, la società guidata da Pat Gelsinger cerca anche di rafforzarsi nel mercato della produzione a contratto di chip per altre società, per “aiutare a soddisfare la crescente domanda globale di capacità di produzione di semiconduttori e diventare un importante fornitore negli Stati Uniti e in Europa”.

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