Mentre i governi nazionali e le banche centrali cercano di elaborare gli strumenti migliori per arginare la pesante crisi finanziaria, gli analisti si interrogano ormai da giorni sul destino delle principali società del comparto tecnologico. Le recenti prestazioni del Nasdaq, in picchiata in numerose sedute, ma fortunatamente capace anche di sensibili recuperi, gettano pesanti interrogativi sul peso della crisi economica per i titoli IT specialmente per i prossimi mesi a venire.
Nonostante il delicato momento dei mercati, secondo numerosi analisti il comparto tecnologico dovrebbe essere esente da fenomeni speculativi paragonabili alla bolla del 2000, quando la net economy cresciuta troppo rapidamente e su basi poco consolidate ebbe un vero e proprio collasso finanziario. Esclusa la possibilità di scenari catastrofici, permane comunque una forte incertezza sul destino nel breve periodo del comparto IT. Stando alle prime stime, buona parte delle società del settore dovrebbero registrare prestazioni in calo nel corso del 2009 a seguito del trasferimento della crisi nell’economia reale.
Fornire dati precisi sull’entità del rallentamento del comparto tecnologico è, allo stato, molto difficile a causa delle altalenanti condizioni del mercato, ma quasi tutti gli analisti sembrano essere concordi sulla contrazione delle attività intorno all’IT. Come sottolinea Gianni Rusconi, citando i dati forniti dalla società di ricerche Aurel, al momento i servizi finanziari assorbono tra il 20 e il 25% della spesa informatica su scala globale. Le compagnie attive nella finanza spendono circa il 7% dei loro ricavi totali per l’adozione e la manutenzione dei servizi informatici necessari per svolgere le loro attività. Istituti di credito, finanziarie e grandi multinazionali potrebbero incidere sensibilmente sui destini del comparto IT a causa delle contrazioni negli investimenti di nuovi sistemi e infrastrutture. Il calo potrebbe comunque essere meno incisivo di quanto prospettato, poiché senza sistemi informativi innovativi le società difficilmente potrebbero tornare a crescere a ritmi sostenuti.
La contrazione dei consumi potrebbe poi avere effetti deleteri sulle compagnie attive nelle telecomunicazioni. Le società telefoniche potrebbero veder diminuire i loro ricavi su base annua a causa della maggiore prudenza da parte dei consumatori. Le prime stime sul 2009 sono rapidamente scese da una previsione di crescita dal 6% al 3% per il settore telecom sia negli Stati Uniti che nel Vecchio Continente.
Il sensibile influsso della crisi sull’andamento del comparto tecnologico potrebbe avere anche alcuni aspetti positivi. A causa della caduta delle borse, al momento numerose società hanno titoli fortemente deprezzati, che sottostimano il loro reale valore. Tale condizione potrebbe portare a una serie di acquisizioni in grado di creare nuovi assetti nel settore IT, da tempo poco mutevole e dinamico. All’orizzonte sembrano esserci interessanti riassetti, che potrebbero coinvolgere, per esempio, Microsoft con Yahoo e RIM. Le società con forte capitalizzazione potrebbero, infatti, modificare l’attuale quadro nel settore della tecnologia, portando a nuove alleanze, magari anche imprevedibili fino a pochi mesi fa.