A poche settimane dall’avvicendamento di Raul Castro alla presidenza di Cuba, in seguito all’abbandono del fratello Fidel, la piccola isola dei Caraibi sembra avviarsi verso un nuovo corso. Dopo anni di chiusura pressoché totale alle nuove tecnologie, il governo di Cuba permetterà ai propri cittadini di acquistare computer e prodotti IT, ma anche beni di largo uso ormai diffusi in buona parte del mondo come i semplici forni a microonde. Una piccola rivoluzione per l’isola, che sembra dare il via a un nuovo "castrismo illuminato".
La decisione si inserisce nella lunga serie di riforme promesse da tempo da Raul Castro, da sempre molto critico nei confronti delle leggi e dei regolamenti eccessivamente restrittivi applicati sull’isola. Stando alle informazioni acquisite dall’agenzia di stampa Reuters, il governo cubano diminuirà considerevolmente le restrizioni sull’import di beni elettronici come computer e lettori DVD. L’introduzione dei nuovi prodotti sarà comunque contingentata a causa delle scarse risorse energetiche presenti sull’isola.
Fino ad ora, solamente le compagnie estere presenti a Cuba avevano la possibilità di acquistare computer, mentre i lettori DVD venivano sequestrati dalla polizia locale direttamente nei porti e negli aeroporti. Grazie ai nuovi provvedimenti varati dal governo di Raul Castro, i cittadini dell’isola avranno l’opportunità di acquistare questi prodotti senza particolari restrizioni. I computer e gli altri beni elettronici saranno comunque ad appannaggio di pochi: la maggior parte dei cubani vive con stipendi estremamente bassi, che consentono appena il reperimento dei beni di prima necessità per la sopravvivenza.
Molti cubani confidano in un ulteriore abbattimento delle restrizioni presenti sull’isola legate al settore tecnologico. Ottenere i permessi per l’utilizzo di un telefono cellulare a Cuba è estremamente complicato, specialmente per i cittadini. Sull’isola sono attivi circa 100.000 telefonini, per una popolazione complessiva che supera gli undici milioni di persone. Anche l’accesso alla Rete è sottoposto a pesanti restrizioni e continui controlli governativi. I service provider di Cuba sono appena due e, secondo numerose associazioni per i diritti umani, sarebbero soggetti a costanti limitazioni da parte del regime castrista. L’auspicio è che anche in questo settore l’appena insediato Raul Castro possa dare un forte segno di discontinuità.