Ricreare un modello virtuale di una parte del corpo, in modo preciso e personalizzato, non è affatto semplice. È possibile farlo ricorrendo all’utilizzo dei macchinari impiegati per le indagini diagnostiche in ambito medico, ma con costi e tempi non alla portata di tutte le tasche. La brillante idea di uno studente, Pieter Smakman, potrebbe però cambiare le cose: ecco il progetto realizzato per la laurea, nome in codice Curatio.
Si tratta essenzialmente di uno scanner 3D per le mani, costruito assemblando componenti relativamente economiche e facilmente reperibili in commercio. Tra queste una scheda Raspberry Pi e ben 32 telecamere con altrettanti puntatori laser, installate su due telai circolari posizionati a breve distanza l’uno dall’altro. Il risultato è quello visibile nel filmato in streaming di seguito, una sorta di grande anello all’interno del quale è sufficiente inserire l’arto per far sì che ne venga creata una copia digitale in modo fedele e rapido. Il risultato, ovviamente, viene poi salvato su un file da aprire e gestire con qualsiasi software compatibile.
Pur trattandosi al momento esclusivamente di un prototipo non destinato alla fase commerciale, un apparecchio di questo tipo potrebbe essere impiegato, un giorno, per la realizzazione di protesi o gessi da applicare sui pazienti in seguito ad una frattura ossea, oppure per creare strumenti di chirurgia perfettamente aderenti alle mani del team medico. Ancora, il sistema ha potenzialità nel settore della realtà virtuale, potendo replicare in un ambiente VR la forma esatta delle mani che andranno a interagire con gli oggetti. Tutto questo senza considerare le potenzialità in termini di design: si potrebbero progettare bracciali o dispositivi indossabili perfettamente ergonomici, molto più comodi da portare rispetto a quelli odierni realizzati in serie.