Cyanogen ha annunciato una nuova piattaforma mobile che permetterà agli sviluppatori di integrare le app direttamente in Android. Cyanogen MOD, da non confondere con le ROM custom CyanogenMod, rappresenta per l’azienda l’inizio dell’era post-app, in quanto consente l’accesso alle API native, finora disponibili solo ai progettisti dei sistemi operativi. Le prime “mods” arriveranno con Cyanogen OS 13, basato su Android 6.0 Marshmallow, che verrà rilasciato a marzo.
Solitamente le app mobile sono standalone e non comunicano direttamente con Android, ad esempio per estendere alcune funzionalità. Ciò sarà invece possibile con Cyanogen MOD: sviluppatori, OEM e operatori telefonici potranno usare le API della piattaforma per implementare “esperienze uniche” all’interno di Cyanogen OS. Le mods consentono, ad esempio, di accedere alle playlist musicali con la voce, effettuare una video conferenza dal calendario e, in generale, eseguire app dall’interno di un’altra.
Considerate le ovvie implicazioni in termini di sicurezza, l’accesso non è ancora aperto a tutti, ma solo ad un gruppo ristretto di sviluppatori, tra cui spicca Microsoft. Grazie alla collaborazione tra le due aziende, avviata lo scorso anno, gli utenti potranno scegliere se effettuare una chiamata sulla rete mobile o tramite Skype, senza installare il noto client VoIP. Altre mods disponibili con Cyanogen OS 13 sono Cortana, OneNote e Hyperlapse. A queste si aggiungono Truecaller e Social lookscreen.
Per accelerare il time-to-market per i dispositivi, Cyanogen ha creato il programma MOD Ready. I partner riceveranno un PDK (Platform Development Kit) con tutti i componenti necessari per realizzare uno smartphone compatibile con la piattaforma MOD. Il PDK verrà aggiornato su base trimestrale per supportare i nuovi processori.