Spesso mi capita di valutare attentamente i dati forniti nella descrizione di avanzati impianti domotici e di accorgermi che alcune delle proposte visionate presentano, in cambio delle ultime e più moderne tecnologie, prezzi elevati o si adattano a particolari superfici estese ben oltre i metri quadri a disposizione ai più…
Oggi, sfogliando una rivista, ho trovato un’indicazione relativa ai sistemi prodotti da Ave, azienda alla ricerca di una domotica per tutti, adattabile anche alle situazioni più comuni, e mi sono imbattuta nel sistema Domina.
Partiamo dal Touch Screen, un pannello da parete da 320×240 pixel, fornito di una grafica immediata e di semplice comprensione ed utilizzo: sul display è rappresentata l’esatta pianta dell’abitazione, controllabile con l’interfaccia TS02, senza funzionalità aggiuntive (come la gestione di immagini multimediali). Gli scenari sono essenziali e di facile utilizzo, ad esempio con lo scenario “Esco” è sufficiente sfiorare il display perché il sistema spenga tutte le luci, abbassi le tapparelle, regoli la temperatura ed inserisca l’impianto di allarme, controllabili anche da remoto. Interessante la possibilità offerta di sostituire il Touch Screen con semplici interruttori.
Il sistema monitora le funzioni classiche di un’abitazione, dall’illuminazione (accensione, spegnimento, regolazione dell’intensità) alla termoregolazione, dagli allarmi tecnici (perdite di gas o di acqua) sino al vero e proprio impianto anti intrusione, controllabile anche dall’esterno. Il tutto mediante un unico cavo, il bus, che permette ai vari componenti del sistema di dialogare tra loro. Ogni componente è programmabile con indirizzo e modo operativo mediante la connessione con il programmatore.
L’impianto garantisce una funzionalità continua anche in caso di guasto di una delle componenti. Sfrutta un protocollo proprietario, l’AVEbus, in grado di rendere stabile il sistema e di ridurre i costi di installazione e manutenzione, rispetto ad un normale protocollo standard.
Domina si presenta, dunque, come un sistema che potremmo definire Essenziale, che non ricerca la complessità e l’integrazione di numerose ed innovative componenti, ma si sofferma sullo sviluppo delle necessità primarie di un’abitazione semplice.
Potrà un prodotto simile avvicinare un pubblico di interessati alla domotica più vasto?