IBM ha di recente avviato un progetto interessante, chiamato Developer Drone Drop 2019. Si tratta di un’iniziativa che mira a fornire 1.500 droni a sviluppatori e ingegneri che intendano realizzare servizi e piattaforme in grado di usarli per il bene comune, ad esempio un supporto durane i disastri naturali. I droni in oggetto sono marchiati DJI, una delle compagnie che, in un primo momento, si diceva potesse essere coinvolta nel ban di Donald Trump verso le organizzazioni tecnologiche cinesi.
Le iscrizioni per la gara sono aperte fino al 16 giugno, anche se rivolte prettamente al pubblico Usa. Non è detto però che l’iniziativa non possa essere replicata altrove, soprattutto in quei paesi dove la natura ci mette spesso lo zampino nel fare danni. Il progetto è parte del più ampio Code and Response di IBM, promosso quest’anno della società per aiutare gli sviluppatori a concretizzare soluzioni basate sulle tecnologie emergenti per risolvere vari problemi dell’umanità.
Ad esempio, uno dei vincitori dell’hackathon dello scorso anno, Pedro Cruz, ha sviluppato la sua tecnologia di soccorso in caso di catastrofi dopo aver sperimentato la devastazione di Puerto Rico da parte degli uragani Irma e Maria. Cruz ha raccontato al sito TNW la sua ispirazione per il progetto, che usa la visione artificiale e i droni per cercare sopravvissuti, insieme al riconoscimento dell’ambiente per aiutarli a chiedere un tipo di aiuto specifico. Ecco cosa ha detto al portale americano:
I telefoni non funzionavano, non avevo il segnale … le strade erano piene di detriti, c’erano cavi elettrici dappertutto. Non avrei dovuto uscire ma dovevo essere sicuro che mia madre e mia nonna erano al sicuro … Fortunatamente potevo andare dai miei genitori senza troppi problemi, ma non potevo arrivare a casa di mia nonna. Per fortuna, avevo con me il mio drone.
Un drone che non aveva ancora bordo il software IA sviluppato da Pedro, una maniera per mettere assieme due tecnologie dal potenziale ancora inespresso.