Microsoft, IBM, Linux. Il triangolo, vista la storia delle tre entità, sembrerebbe cosa impossibile, ma le ultime voci giungono a sovvertire le aspettative: un accordo tra le parti porterebbe infatti entro breve tempo ad una versione di Office in grado di girare su piattaforma Linux.
La voce giunge da Stefan Petterson, responsabile della divisione di IBM Lotus in Svezia. Redmond tuttavia smentisce con fermezza. «Sono sicuro che IBM stia pensando ad un’altra soluzione», il responsabile Microsoft Jonas Persson nega la collaborazione tra i due poli rivali e suggerisce semmai la possibilità di un emulatore in grado di far girare il pacchetto senza la necessità di cedere alcuna riga di codice ai fini di una progettazione compatibile.
Se la notizia avesse una qualche base reale (al momento oltre all’annuncio di Petterson si registrano solo smentite) si configurerebbe un orizzonte strategico nuovo, in cui per la prima volta Microsoft rinuncerebbe al proprio isolamento monopolistico aprendo Office (in questa circostanza elogiato da IBM con decise parole di lode) ad una piattaforma che, proprio nella mancanza di un prodotto quale Office, trova uno dei suoi maggiori punti di debolezza.
Se l’ipotesi non trova una esatta collocazione in ciò che è il quadro della situazione del mercato Microsoft, miglior fortuna trova invece l’ipotesi in un’ottica Linux: il sistema operativo, grazie ad un pacchetto quale Office, potrebbe infatti veder favoriti i propri sforzi per una futuribile e desiderata crescita in ambito desktop.