Da una parte un’esigenza di omologazione con i progetti altrui, dall’altra un modo per nascondere le proprie vergogne dietro una foglia di fico.
Il cambio verso Italia.info sarebbe garantito da una norma precostituita (ICANN Board Resolution 01.92) che ha riservato ai .info il privilegio di divenire una sorta di dominio candidato-standard per i portali turistici nazionali (vedi ad esempio l’omologo spain.info). Per l’Italia, insomma, non v’è bisogno di prenotare il dominio perchè il dominio è già accreditato a priori come indicato nelle FAQ del servizio di registrazione dei .info: un accordo tra Afilias ed ICANN prevede che i domini italia.info ed italy.info siano sotto tutela, e presumibilmente solo una delibera istituzionale può liberarne l’uso per le istituzioni stesse.
Italia.it, insomma, potrebbe mettere da parte i suoi debili e ripartire da zero sotto il nome di Italia.info.
Sembra un po’ la storia di Alitalia, tutto sommato: “qualcuno” paga il debito, e si riparte da zero. Lindi e puliti.