Sono partite direttamente da Redmond 20 cause intentate contro altrettanti rivenditori di software, accusati di distribuire copie pirata di Windows, Office e altri programmi Microsoft. La mossa rientra nell’annunciata strategia in tre fasi che l’azienda di Bill Gates sta mettendo in azione e per la quale ha stanziato un budget annuale di 7,3 miliardi di dollari.
Ad essere stati citati da Microsoft sono stati piccoli rivenditori per lo più indipendenti situati tutti in stati diversi, cosa che comunque non ha fermato la grande compagnia. Infatti da tempo la lotta alla pirateria è una delle priorità a Redmond. Già dal 2005 con l’introduzione di Microsoft Genuine Advantage molto è cambiato nel modo in cui il software di casa Gates viene tutelato, e ora la lotta entra nel vivo con una serie di repressioni legali a tappeto e l’istituzione di un sito che monitora la situazione.
In ogni momento “How To Tell” informa chi vuole avere informazioni su quali tipologie di contraffazioni siano in circolazione, che tipi di packaging e categorie di prezzi. Si tratta della risposta Microsoft a quanti utilizzino come scusa l’ignoranza: ora le informazioni sono a disposizione di tutti e, anche a livello legale, non si può più sostenere di non aver saputo o non aver riconosciuto.
Il motto di Microsoft dunque è diventato “educare, rinforzare e implementare” come paradigma della lotta e soprattutto della prevenzione della pirateria, dato che da qui arrivano alcune delle perdite più ingenti della compagnia, nell’ordine dei miliardi di dollari ogni anno. La diminuzione della pirateria a livello internazionale, peraltro, è stata indicata come una delle condizioni di crescita dell’azienda, la quale starebbe godendo ora dei primi risultati della battaglia messa in campo negli ultimi anni