La disputa legale con la Commissione Europea non è ancora terminata (Intel ha presentato ricorso contro la multa da 1,06 miliardi di euro), ma il chipmaker californiano deve ora fronteggiare un altro procedimento legale.
Stavolta le accuse arrivano dal Procuratore Generale dello Stato di New York Andrew M. Cuomo, ma la motivazione è sempre la stessa: abuso di posizione dominante.
Intel ha organizzato una sistematica e illegale campagna mondiale per mantenere il suo monopolio e i prezzi nel mercato dei microprocessori x86. Per ottenere l’esclusiva e impedire ai grandi produttori di scegliere i processori AMD, Intel ha concesso centinaia di milioni (in alcuni casi anche miliardi) di dollari di sconti.
Le grandi aziende coinvolte nelle pratiche commerciali di Intel sono Dell, HP e IBM. Dell, ad esempio, ha ricevuto in circa 5 anni (febbraio 2002-Gennaio 2007) una somma “stratoferica” per ostacolare la diffusione dei prodotti AMD: si parla di 6 miliardi di dollari, che gli ha permesso di offrire sconti sui PC con CPU Intel, alterando dunque le normali regole di mercato basate sulla libera concorrenza.
Intel ovviamente non è d’accordo con la tesi di Cuomo, ma l’ufficio del Procuratore ha risposto che l’investigazione è partita nel mese di gennaio 2008 e sono stati raccolti milioni di pagine di documenti ed email, oltre a dichiarazioni di diversi testimoni.
Anche la FTC (Federal Trade Commission) sta investigando su Intel dall’anno scorso; inoltre, esiste anche una causa depositata da AMD nel 2005 (il processo inizierà l’anno prossimo). Insomma il 2010 si prevede un anno difficile per Intel, almeno dal punto di vista legale.
In una conferenza stampa con giornalisti, Cuomo ha dichiarato:
È nostra intenzione fermarli.