Giorno dopo giorno il numero di indirizzi IP disponibili tramite il protocollo IPv4 si avvicina sempre più velocemente all’esaurimento. La soluzione proposta da più parti ma finora poco utilizzata è la migrazione verso IPv6: volenti o nolenti, un giorno tutti i provider dovranno adattare le proprie infrastrutture al nuovo protocollo per la gestione degli indirizzi in Rete. Per il momento sono solo alcuni i nomi che si sono già mossi in tale direzione, offrendo servizi basati su IPv6. L’ultimo, in ordine di tempo, è il provider DNS OpenDNS, che ha lanciato una nuova sandbox per il test di tale protocollo.
Divenuto nel tempo uno dei più importanti servizi DNS grazie alla possibilità di sfruttare gli strumenti messi a disposizione con qualunque connessione, ovunque ci si trovi, OpenDNS diventa dunque il primo provider a fornire un simile supporto ad IPv6. Sfruttando il nuovo servizio sarà possibile trasformare la propria rete IPv4 in una in grado di comunicare tramite IPv6, incapsulando le comunicazioni in maniera opportuna.
David Ulevitch, CEO della società, ha evidenziato come quest’ultima abbia «una lunga storia di innovazioni, fornendo i più importanti servizi agli amministratori di reti. Il passaggio a IPv6 è importante per tutti così una sandbox per DNS basati su IPv6 è un servizio che ogni net-admin nel mondo potrà utilizzare. Gli amministratori di reti privi di esperienza con il nuovo protocollo possono configurare rapidamente un tunnel IPv6 e iniziare a sperimentare il nuovo servizio di DNS». Lo scopo di OpenDNS, dunque, è quello di fornire un’anteprima di quello che sarà il protocollo del futuro per la comunicazione attraverso la Rete, mettendo nelle mani degli addetti ai lavori tutti gli strumenti necessari ad anticipare i tempi per farsi trovare pronti una volta iniziata la migrazione.
Per sfruttare il nuovo servizio è necessario che la propria connessione ad Internet supporti il protocollo IPv6: per verificarne la compatibilità è possibile effettuare un apposito test tramite il portale Test-IPv6.com. Una volta verificata la possibilità di sfruttare tale stack è sufficiente utilizzare i seguenti indirizzi come DNS per la propria connessione:
2620:0:ccc::2
2620:0:ccd::2