Arriva dall’Italia e più precisamente da Torino un nuovo pretendente al trono, pronto a sfidare il WiMax.
L’idea è nata dalla collaborazione tra il Laboratorio Imex è il Politecnico di Torino, non nuovi a progetti innovativi, che hanno realizzato un sistema di comunicazione wireless in grado di coprire un ampio raggio.
Il progetto, nato più come una sfida che un progetto vero e proprio, aveva come obiettivo finale quello di creare collegamenti wireless in grado di mettere in contatto due punti distanti.
Questo è stato possibile utilizzando vecchi computer e il sistema operativo Linux creando così un sistema senza fili che, da quanto annunciato dagli sviluppatori può raggiungere una distanza di 300 chilometri senza la necessità di ripetitori di segnale nel mezzo!
Una distanza veramente interessante che potrebbe rivelarsi molto utile. Il professore a capo del progetto, Daniele Trinchero ha affermato:
Grazie al sistema di comunicazione creato, è stato possibile collegare Capannna Margherita, il rifugio più alto d’Europa, a 4556 m di altezza, con Pian Cavallaro, sull’Appennino Tosco-Emiliano, a 295 chilometri di distanza, offrendo una velocità stabile di 20 megabit al secondo
Un collegamento ad alta quota quindi ma con dei risultati molto interessanti, la rete così instaurata è stata utilizzata per rendere disponibile la connettività Internet a banda larga agli ospiti del rifugio e per l’installazione di webcam che trasmettono immagini ad alta risoluzione sul sito del Laboratorio Imex del Politecnico di Torino.
Arriva quindi dall’Italia una soluzione per ridurre il digital divide, i punti base del progetto infatti erano quelli di collegare due punti distanti e farlo contenendo i costi.
Il progetto si è poi rivelato molto positivo in quanto sembra essere in grado di superare le distanze coperte dall’attuale sistema WiFi (che sono attualmente sui 220 metri) e anche quelle ipotizzate per il futuro sul WiMax (sui 40 Km circa).
Ma sembra che il team del Laboratorio Imex non si vogliano fermare qua, la nuova sfida è quella di aumentare ancora le distanze e raggiungere i 340 chilometri già per fine estate…
Un bel progetto, partito più come sfida che come vero e proprio progetto per lunghe distanze sembra potersi imporre anche a livello nazionale e oltre.
Le ampie distanze coperte sono uno dei punti di forza del progetto ma il basso costo potrebbe essere il fattore più importante che consentirebbe un’ampia diffusione, il tutto però dipende sempre dalle frequenze rese disponibili…