Rilevato il know-how della poco felice piattaforma AdRight, Dada dà il via a Simply, una rinnovata concessionaria pubblicitaria interamente sviluppata all’interno del gruppo e operante in Italia come a livello internazionale.
La scelta compiuta dalla compagnia è stata quella di dare il via ad una piattaforma di pubblicità online a performance allo stesso modo in cui fanno colossi più grandi come Yahoo o Google. E sempre in maniera similare ai due illustri esempi, l’offerta è indirizzata sia ad inserzionisti che webmaster: i primi possono gestire le proprie campagne, i secondi possono guadagnare inserendo pubblicità sul proprio sito.
Il bacino di network cui fornisce accesso Simply comprende 83 paesi diversi: «Le nostre property raggiungono mensilmente circa 62 milioni di visitatori unici [dati Nielsen] e rappresentano uno dei maggiori network mondiali. Tra i nostri obiettivi a breve termine contiamo di convertire parte dei 450 mila clienti che già gestiamo in tutta Europa» ha dichiarato Paolo Barberis, presidente e fondatore di Dada.
L’idea alla base di Simply la rivela il nome stesso: nei progetti di Dada c’è la realizzazione di un sistema estremamente facile da gestire, immediato e trasparente nella comunicazione dei risultati e nelle possibilità di personalizzazione. Le campagne infatti possono essere impostate in base a tempi e target decisi dall’utente al pari degli obiettivi; in più Dada promette un’ottimizzazione maggiore che a parità di costo (rispetto alla concorrenza) consente guadagni maggiori.
Le pubblicità possono essere di tipo contestuale o behavioural. Le prime come gli AdSense di Google sono basate sul testo presente sulla pagina nella quale compare l’ad, in base ad esso scelgono quale inserzione sarà la più rilevante per gli utenti di quel sito; le seconde si basano sul comportamento dell’utente all’interno della sua navigazione, controllando cioè che percorso ha fatto per arrivare su quella pagina e su quali annunci è solito cliccare.
Tutti i dati, ci tiene a precisarlo Dada, sono raccolti in forma strettamente anonima. L’algoritmo che studia le pagine visitate dall’utente e delle pubblicità sulle quali ha cliccato è infatti stato sviluppato internamente.