Apple con gli iMac DV, offriva modelli economici in molte configurazioni e vari prezzi.
Dopo 4 anni tuttavia, nonostante i numerosi aggiornamenti, iMac cominciava a essere un po’ troppo vecchio.
Apple era al lavoro per un profondo restyling su tutta la linea, anche se per l’anno in corso si limitò a potenziare l’hardware e a rinnovare l’interesse per gli iMac decorandoli con un disegno, invece del solito colore omogeneo. Ci vollero 18 mesi per sviluppare questa tecnica di decorazione dei case.
Nel febbraio del 2001 furono messi in vendita tre tipi di iMac, tutti con le porte FireWire 400:
- i nuovi modelli chiamati “Flower Power” (decorato con fiori stilizzati di vari colori e forme) e “Dalmatian” (azzurro a pallini bianchi) con 500MHz, 20 GB di HD a 1199 dollari;
- il modello di base dei DV nel colore indigo (400MHz e 10GB di HD) a 899 dollari;
- il modello “Special Edition” in tre colori (Graphite, o i nuovi disegni) a 600MHz e 40GB di HD a 1499 dollari.
Purtroppo il lancio di questi modelli non riscosse molto successo.
Il motivo non fu tanto per le nuove decorazioni che erano sicuramente molto belle, quanto per l’ormai poco interesse rispetto all’iMac stesso.
Nell’estate seguente Apple potenziò di un centinaio di MHz tutte le linee di iMac abbassandone il prezzo e vendendoli solo nei due classici colori Graphite e Snow:
- Il modello a 500MHz con 20GB di HD era ora venduto a 999 dollari (799 nella versione con solo un lettore CD);
- il modello a 600MHz con 40GB di HD a 1299 dollari;
- il modello a 700 MHz con 60GB di HD a 1499 dollari.
A gennaio del 2002 i prezzi furono ulteriormente abbassati in seguito alle notizie che davano per certo l’arrivo di un nuovo modello assolutamente rivoluzionario.
Ma come poteva Apple ridare slancio agli iMac?