Il PageRank sta a Google come il Graph Rank sta a Facebook. Non sono simili e nemmeno confrontabili forse, ma sono comunque due elementi avversi sulle due sponde della grande sfida tra i due gruppi. Il raffronto è pertanto d’obbligo perché è in questo passaggio che v’è il cambio di paradigma che Facebook tanto auspica e che Google tanto teme.
Google ha costruito il proprio successo proprio sul PageRank, perché quest’ultimo ha rappresentato per lungo tempo la discriminante principale nella composizione del ranking delle pagine all’interno delle SERP del motore di ricerca. Allo stesso modo il Graph Rank annunciato in occasione della conferenza f8 funziona in modo similare ed è superficialmente considerabile come l’elemento che mette ordine all’interno del flusso di notifiche pubblicate sulle bacheche di ognuno degli 800 milioni di utenti del social network.
Il Graph Rank è nello specifico il sistema che si occupa di raccogliere le innumerevoli attività che vengono registrate su Facebook e vi mette ordine per evitare per quanto possibile ogni rumore di fondo. Il Graph Rank misura i rapporti tra le persone ed i gusti dei singoli per portare sia sui “news feed” che tra i ticker le informazioni di maggior interesse relativo.
Il PageRank è un algoritmo nato con lo scopo di ordinare le pagine che gli utenti scrivevano nel tempo su una tela chiamata “Web”. Il Graph Rank è invece un algoritmo nato con lo scopo di ordinare le pagine che gli utenti scrivono nel tempo su una tela chiamata “Open Graph“. In questo scontro è riassumibile lo scontro tra i due gruppi, poiché i due algoritmi altro non sono se non il braccio lungo dell’azienda sul supporto nel quale vengono portate le informazioni. L’altro lato della medaglia, infatti, altro non è se non un flusso continuo di informazioni (più o meno strutturate) che tanto Google quanto Facebook possono utilizzare per rendere più efficaci i propri annunci pubblicitari.
A chi cura le applicazioni su Facebook saranno offerti i necessari strumenti di Analytics per valutare il proprio Graph Rank e potranno utilizzarli per ottimizzare il proprio impatto sulla community. Tali strumenti saranno un servizio ed un pungolo, perché migliore è il Graph Rank e migliore è il coinvolgimento dell’utente. Ci guadagna lo sviluppatore, ci guadagna Facebook. In questo rapporto, sul quale fino ad oggi Google ha costruito il proprio impero dando forma e regole al mondo SEO, Facebook muove il proprio tentativo di cambiare le regole, cambiare il campo di battaglia e reinventare il modo in cui l’utente viene catturato, profilato e monetizzato.
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