Dal VeneziaCamp 2009 al Personal Democracy Forum Europe, si parla di politica 2.0

Dal VeneziaCamp 2009 al Personal Democracy Forum Europe, si parla di politica 2.0

Il VeneziaCamp 2009, dal 23 al 25 ottobre, ha fornito un’importante occasione per discutere di Web 2.0 e ha dato particolare risalto al tema dell’innovazione della pubblica amministrazione mediante le potenzialità delle piattaforme mediali interattive.

In collaborazione con la rete per l’innovazione di Innovatori P.A. e con altri soggetti istituzionali, si è discusso ad esempio di un documento in progress, il “Manifesto Amministrare 2.0“, che dovrebbe arrivare a proporre “una visione condivisa” sull’evoluzione dell’amministrazione pubblica integrando le “logiche 2.0” in ambiti come la “partecipazione dei cittadini”, la “cultura digitale”, la “multicanalità” dell’amministrazione e così via.

In appuntamenti come questi hanno un peso significativo i blogger e in generale chi conosce e pratiche le dinamiche aggregative del Web 2.0, gli strumenti e le strategie dei social network e le tendenze in corso.

Che si tratti di questioni calde, lo testimonia l’evento europeo del Personal Democracy Forum, che si terrà a Barcellona il 20 e il 21 novembre: il forum sbarca in Europa dagli Stati Uniti e promette di essere la “più grande conferenza mondiale su tecnologia e politica”.

I due giorni aiuteranno a fare il punto su come politici professionisti e attivisti dal basso stiano utilizzano nuovi modi di condurre le loro attività per governare e influenzare il dibattito pubblico, nonché sui propositi di rendere la governance “più trasparente, partecipativa ed efficace”.

Tra gli ospiti, Kate Albright-Hanna (Obama ’08 Video Director), Diego Beas (autore di un libro di prossima uscita su “La reinvenzione della politica: Obama, Internet e i new media”) e numerosi strateghi di Web 2.0, responsabili dei new media in importanti istituzioni, blogger, esperti di marketing in rete, “spin doctors” e consulenti di vario profilo.

L’auspicio è che si possa dire qualcosa di nuovo anche su un paio di significativi gap (almeno nello scenario italiano) nel rapporto tra politica e Web 2.0: il gap tra e-government ed e-democracy (evidenziato negli studi di Anna Carola Freschi e nella lettura che ne dà Carlo Formenti nei suoi ultimi studi pubblicati online, nonché il gap tra comunicazione politica elettorale e non elettorale.

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