L’imporsi del web e del suo potenziale comunicativo spingerà entro breve la tradizionale pubblicità televisiva (gli “spot”) a cambiare radicalmente il proprio modo di presentarsi. Tale conclusione è emersa dal Reuters Media and Advertising Summit tenutosi nei giorni scorsi (30/11-02/12) ed incentrato sull’evoluzione della pubblicità alla luce dell’importante rivoluzione in atto nel mondo dei media.
«Si calcola che le tv raccolgano circa due terzi dei budget delle principali aziende e questa cifra nel giro di un tre anni potrebbe precipitare ad un terzo […] Uno dei principali artefici del cambiamento sarà la pubblicità online, ha detto, che dovrebbe raddoppiare all’incirca la sua quota dall’attuale 8%, quando le aziende presteranno più attenzione alla capacità del web di comunicare messaggi ritagliati individualmente sui consumatori e di monitorarne la risposta»: così Reuters ha riassunto le previsioni di medio termine per il settore.
La rivoluzione è però di più ampia portata: la convergenza tra internet e televisione è solo gli albori e la natura dell’incontro determinerà in larga parte la natura delle promozioni che vi si diffonderanno. Ancora non è prevedibile, infatti, se la convergenza omologherà semplicemente gli spot (più brevi, 10 secondi al massimo), se gli spot diventeranno un semplice invito a visitare i siti web preposti alla comunicazione (oggi lo spot è il fine ultimo dell’annuncio, ma in futuro potrebbe non più essere così) o se lo spazio promozionale sarà un vero e proprio redirect cliccabile (un vero incrocio tra banner e spot).
L’unica certezza è che uno status pubblicitario vecchio ormai un ventennale (dalla fine del Carosello ad oggi) entra definitivamente in crisi sotto i colpi del web. Il futuro è per ora solo una teoria.