Un comunicato FIMI rende noti i dati FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale), gruppo nato «con il preciso obiettivo di combattere il fenomeno della pirateria mediante campagne di sensibilizzazione e attività informative», relativi all’attività anti-pirateria per il 2005. I numeri sono quelli di una crescita generale dell’attività ostruzionistica nei confronti del fenomeno, rispondendo in ciò ai dati con cui la BSA bacchettava l’Italia come uno dei paesi con il più alto tasso di crescita del movimento pirata (ed in controtendenza rispetto al trend discendente dell’area EMEA).
1.675.349 i cd sequestrati nel 2005, una crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Sotto sequestro inoltre 6 milioni di supporti vergini, 900.000 dvd contenenti materiale musicale e 300.000 cd contraffatti. A completamento delle indagini compiute va registrato un aumento del 7% degli arresti (1.189 contro le 876 del 2004) ed un +36% per quanto concernente le denunce (per un totale nel 2005 di 1189 persone).
L’evoluzione in corso nella tipologia dei sequestri è l’indicatore primo di una variata sensibilità degli inquirenti nei confronti della pirateria: in forte calo, infatti, la quantità di materiale sequestrata a venditori ambulanti (dal 74% al 58%) mentre salgono non di poco i sequestri a privati (dal 10% al 16%) e presso le centrali di masterizzazione (dal 6% al 15% per location con oltre 10 masterizzatori in dote). In aumento anche i sequestri avvenuti direttamente all’interno di negozi.
La Campania continua a dominare la classifica dei “cattivi”: 1.459.701 supporti confiscati nel 2005 contro i 532.570 del Lazio, seconda regione della speciale classifica FPM. Segue la Sicilia con 364.968 unità. Il comunicato FIMI conclude la propria disamina sottolineando come siano altresì cresciute le «operazioni contro la pirateria legata ai sistemi di file sharing, con oltre 120 soggetti denunciati».