Molti adolescenti – e molte coppie in generale – oggi non usano scambiarsi anelli o oggetti simbolici per coronare l’unione affettiva, ma chiedono qualcosa di più intimo: la password. Che sia quella per accedere all’account di Facebook o della casella di posta poco importa: la prova d’amore nell’era dei social network è lo scambio dei caratteri segreti nascosti dagli asterischi.
Un atto di estrema fiducia lo scambio delle password, che però può essere la chiave – oltre che per accedere all’identità online di una persona – della fine del rapporto tanto pieno di aspettative. Innanzitutto ricordiamo che è proprio Facebook nel 33% dei casi la causa di litigi nelle coppie, anche tra le più affiatate e stabili. Mark Zuckerberg ha infatti creato il social network attraverso cui risulta facile avere un’avventura extraconiugale. E, paradossalmente, è questo il motivo che spinge gli innamorati a scambiarsi le password.
Non avere nulla da nascondere è la motivazione più frequente che giustifica il gesto – per certi versi immaturo – dello scambio delle password. Da un sondaggio Pew Internet and American Life Project del 2011 risulta chiaro che il 30% dei teenager americani dona l’accesso alla propria vita in rete a fidanzati e amici.
Ma il codice di login nelle mani del partner sbagliato o amico che sia può non solo restare invariato alla fine del rapporto con possibili conseguenti comportamenti illeciti da parte dell’ex amore volti all’umiliazione o alla vendetta, ma anche può condizionare la propria condotta online, rendendola limpida e perfetta per paura di far sapere qualcosa di ambiguo al compagno.
Rosalind Wiseman, studiosa dei comportamenti degli adolescenti, sostiene che lo scambio delle password sia paragonabile al far sesso. Ha il gusto del proibito e comporta vulnerabilità: questo, secondo l’autrice di “Queen Bees and Wannabes”, spinge gli adolescenti verso questo atto di fiducia.
La fiducia, però, va dimostrata in altri modi. Lo scambio delle password, l’accesso incontrollato ai vari account dei social network è un’azione simbolica che può comportare la fine di un rapporto, perché inevitabilmente la curiosità e la gelosia prende il sopravvento. Inoltre, l’amore ai tempi di Facebook è già abbastanza complicato: perché peggiorare la situazione, limitando anche le confidenze online con gli amici proprio sul partner?