Esistono droni di qualsiasi forma e dimensione, ma tutti hanno diversi limiti (bassa velocità, scarsa manovrabilità in spazi stretti, ecc.) che ne impediscono l’uso in determinate situazioni. La DARPA ha presentato il programma Fast Lightweight Autonomy (FLA) per la realizzazione piccoli UAV in grado di effettuare autonomamente ricerche all’interno di edifici o altri ambienti, senza comandi remoti. L’agenzia ha tratto ispirazione dai rapaci che possono volare a velocità elevate tra gli alberi di una foresta, come l’astore visibile nel video.
I militari che effettuano ricognizioni in aree pericolose durante le loro missioni e le squadre di soccorso che intervengono in caso di disastri naturali, come terremoti e inondazioni, usano i droni per osservare dall’alto situazioni e pericoli nascosti che non possono essere individuati da terra. Spesso però è necessario entrare negli edifici per cercare eventuali superstiti, ma queste azioni mettono in pericolo le loro stesse vite. Per tale motivo, la DARPA ha avviato il programma Fast Lightweight Autonomy, il cui obiettivo è creare una nuova classe di algoritmi che consentono ai droni di muoversi in un labirinto di stanze, scale e corridoi, senza pilota remoto.
L’agenzia governativa statunitense vuole progettare piccoli UAV che possono entrare negli edifici attraverso le finestre aperte e volare ad un velocità di 20 metri al secondo (72 Km/h), anche in assenza di comunicazione con i sensori e senza fare affidamento sui punti di riferimento GPS.
La DARPA vuole realizzare i droni prendendo spunto dalla natura. Gli UAV dovranno esibire capacità simili a quelle dei rapaci, come l’astore nel video, in grado di volare in una fitta foresta senza finire contro gli alberi. In caso di successo, gli algoritmi verranno applicati ai sistemi UAV esistenti.