La Commissione UE ha introdotto una nuova serie di regole sull’uso dei dati generati nell’Unione, con un Data Act per l’utilizzo e l’accesso ai dati in tutti i settori economici. L’obiettivo è quello di garantire più equità nell’ambiente digitale, stimolando un mercato dei dati competitivo che possa offrire nuovi servizi innovativi a prezzi più competitivi, e rendere i dati più accessibili, nel rispetto ovviamente delle leggi sulla privacy, per tutte le aziende e non solo per un numero ristretto.
“Vogliamo dare ai consumatori e alle aziende un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere a queste informazioni e a quali condizioni”, ha dichiarato in tal senso la vicepresidente Margrethe Vestager: “È un principio digitale fondamentale che contribuirà a creare un’economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione digitale entro il 2030.”
Data Act UE: cos’è e come funziona
In seguito all’atto sulla governance dei dati, la proposta della Commissione UE è la seconda delle principali iniziative legislative scaturite dalla strategia europea per i dati del febbraio 2020, che mira a far acquisire all’Unione una posizione di leadership nella società basata sui dati. L’insieme di queste iniziative sbloccherà il potenziale economico e sociale dei dati e delle tecnologie in linea con le norme e i valori dell’UE.
Di fatto creeranno un mercato unico per consentire la libera circolazione dei dati fra gli Stati membri e tra i vari settori, a vantaggio delle imprese, dei ricercatori, delle pubbliche amministrazioni e della società in generale.
Le nuove norme disciplinano quindi chi può accedere ai dati generati nell’UE in tutti i settori economici e utilizzarli. La legge sui dati garantirà così equità nell’ambiente digitale, fermando certi monopoli verificatisi in questi anni. Si tratta dell’ultimo elemento costitutivo orizzontale della strategia per i dati della Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea con gli obiettivi digitali per il 2030.
Spiega Thierry Breton, commissario per il Mercato interno: “Oggi compiamo un passo importante al fine di sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a vantaggio delle imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo complesso. Finora è stata utilizzata solo una piccola parte dei dati industriali e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. La legge sui dati garantirà che i dati industriali siano condivisi, conservati e trattati nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di un’economia digitale europea forte, innovativa e sovrana.”