David Byrne ha scritto un lungo articolo disponibile su Wired, nel quale spiega il suo punto di vista sulla questione “futuro della produzione musicale” e traccia un riassunto di quanto accaduto e quanto sia possibile fare oggi.
Non c’è un solo modo di condurre il business musicale oggi. Ce ne sono infatti almeno 6 di maniere diverse, per quanto ne so io. Una varietà che è ottima per gli artisti; dà loro più modi per essere pagati e mantenersi. Ed è buona per il pubblico, che ha più – e più interessante – musica da ascoltare.
Byrne parla sia di persone come Brian Eno, che di Madonna e dei Radiohead che infine di musicisti più mainstream come Christina Aguilera, spiegando come la rivoluzione tecnologica stia svilendo sempre di più la plastica intorno al CD e non la musica contenuta, che anzi ha sempre più possibilità di emergere.
Infine fa anche un discorso molto interessante sulla dimensione live e i tour, spesso invocati come la manna dal cielo o il deus ex machina che risolve problemi e promuove dischi.
Il tutto senza snobbismo ma anzi con un occhio volto alla comprensione del business musicale in tutte le sue sfumature.
Certo, non tutti sono furbi come quei nerd dei Radiohead. Probabilmente a Pete Doherty non dovrebbe essere dato in mano il volante.