All’interno del Decreto Sviluppo presentato in queste ore dal Governo (.doc) ed approvato dal Consiglio dei Ministri, figura un capitolo che merita attenzione specifica per l’impegno profuso nel senso di quella che viene definita l’ “Italia Digitale”. In poche righe il Governo va ad introdurre una nuova agenzia che avrà il compito di guidare il percorso di digitalizzazione del paese, cercando in questa strategia un modo per ridurre i costi, migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione ed ottimizzare la prestazione dei servizi.
Tra le misure urgenti per la crescita, insomma, trovano spazio anche le nuove tecnologie. Il che, per molti versi, rappresenta una ovvia, quanto del tutto tristemente nuova, modalità di approccio al problema.
Recita il testo del Decreto Sviluppo: «Per accelerare la realizzazione degli obbiettivi dell’Agenda digitale italiana ed europea viene istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale, alla quale vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio, che vengono soppressi o riorganizzati – in materia di innovazione tecnologica». Si parte dunque da una razionalizzazione dei compiti e delle responsabilità, inglobando in una sola entità tutte le funzioni fin qui svolte da una moltitudine frammentata di enti differenti.
Il testo indica inoltre le funzioni a cui tale agenzia sarà preposta, illustrando infine le finalità per cui tale riorganizzazione viene approntata:
La nuova Agenzia avrà il compito di coordinare le politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie, assicurando la piena interoperabilità dei sistemi informatici della Pubblica Amministrazione, secondo i parametri comunitari.
Altro compito fondamentale sarà procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica, coordinando la gestione dei dati dell’Amministrazione statale, regionale e locale.
Attraverso il lavoro svolto dall’Agenzia, il nostro Paese si dota dunque di un unico strumento strategico e operativo sul fronte dell’innovazione tecnologica, superando così il problema della frammentazione delle competenze e ponendo le basi per una programmazione unitaria e coordinata delle risorse sul fondamentale fronte dell’innovazione.
Coordinazione delle strategie per la diffusione delle nuove tecnologie; interoperabilità dei sistemi informatici della PA; razionalizzazione della spesa pubblica informatica. In linea teorica gli obiettivi sono importanti e ben delineati, dopodiché saranno le ricadute pratiche a comporre il giudizio che la nuova Agenzia per l’Italia Digitale dovrà meritarsi sul campo.