Nei mesi scorsi l’intelligenza artificiale AlphaGo sviluppata dal team DeepMind di Google si è dimostrata in grado di sconfiggere senza troppi problemi un campione (in carne ed ossa) di Go. Oggi il team annuncia di aver siglato una partnership con la software house Blizzard (già al lavoro, ad esempio, anche sulla saga di Diablo), parecchio nota in ambito videoludico, con l’obiettivo di rilasciare un ambiente di ricerca aperto in cui sistemi di IA e machine learning possano interagire con il gioco StarCraft 2.
Uno strategico in tempo reale come campo di test per un’intelligenza artificiale, dunque. Un contesto in cui è necessario prendere decisioni in modo immediato per rispondere in maniera efficace alle mosse degli avversari, non solo combattendo, ma anche accumulando risorse e costruendo unità, muovendosi nel modo migliore sulla mappa, esplorandola per scoprire nuove zone e parti di territorio nascoste. In titoli come StarCraft 2 è necessario bilanciare la tattica offensiva con quella difensiva, un compito che potrebbe non sembrare ostico per un giocatore tradizionale, con una buona dose di allenamento, ma che DeepMind intende affidare ai suoi algoritmi.
StarCraft rappresenta un ambiente di test interessante per la nostra attuale ricerca sull’intelligenza artificiale, poiché costituisce un ponte utile verso la confusione del mondo reale. Le capacità richieste ad un agente per muoversi in questo ambito e giocare StarCraft in modo efficace potrebbero essere poi applicate con successo su compiti del mondo reale.
Il primo capitolo della serie StarCraft ha fatto il suo debutto sul mercato nell’ormai lontano 1998, ma ancora oggi può contare su una nutrita schiera di fedeli seguaci. Il secondo, invece, è datato 2010 (ha venduto oltre un milione e mezzo di copie nelle prime 24 ore) e continua ad offrire una notevole longevità, grazie anche alle espansioni post-lancio rese disponibili da Blizzard.