Per capire quali siano le reali potenzialità dei sistemi di machine learning e di intelligenza artificiale è possibile fare riferimento ad un nuovo progetto messo in campo da DeepMind (team acquisito da Google, lo stesso che ha sviluppato AlphaGo) in partnership con il National Health Service britannico, finalizzato a combattere i problemi alla vista attraverso una loro diagnosi precoce.
Al programma collaborerà anche il Moorfields Eye Hospital di Londra. L’obiettivo comune è quello di dar vita ad algoritmi in grado di riconoscere preventivamente condizioni potenzialmente pericolose per l’occhio, attraverso un semplice scan oculare. Il sistema sarà addestrato all’identificazione dei sintomi attraverso l’analisi di milioni di esami (tutti provenienti da pazienti anonimi) che saranno dati in pasto all’IA, per trovare pattern riconducibili alle patologie che interessano il visus, ad esempio una degenerazione maculare legata all’età oppure una retinopatia di origine diabetica. I risultati raggiungibili sono promettenti, come sottolinea Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind.
Riuscendo a identificarli il prima possibile, il 98% dei problemi legati alla perdita della vista potrebbe essere evitato.
A volere la messa in atto del programma è stato soprattutto il dott. Persea Keane della clinica Moorsfield, impressionato dalle prestazioni degli algoritmi sviluppati da DeepMind nel riconoscimento delle immagini. L’oculista ha intravisto nella tecnologia una via da percorrere per accelerare la ricerca medica, a beneficio dei pazienti. Queste le sue parole che descrivono come ha preso vita la partnership.
Ho avuto l’intuizione che il deep learning potrebbe essere molto utile nell’analisi delle immagini dell’occhio. Ci occupiamo di tomografia ottica computerizzata e abbiamo a disposizione il più grande archivio al mondo di esami OCT. In un paio di giorni sono entrato in contatto con Mustafa e mi ha subito risposto.