Era il 2012 e Michael Dell, CEO di Dell, trasformava l’omonima compagnia in un gigante privato. Dopo 6 anni, il 28 novembre del 2018, il colosso americano torna ad essere un soggetto con azioni pubbliche, dando vita a un cambiamento che comporterà di sicuro delle rivoluzioni dal punto di vista del mercato interno.
Non a caso, il titolo è salito fino al 3,88% con azioni da 46 dollari il giorno del lancio pubblico e scambi in media dell’1,19%. Lo storico produttore di computer è rientrato nell’offerta pubblica senza seguire le classiche IPO, passando per una mossa discussa ma forse intelligente: l’acquisizione delle azioni di tracking di VMware, per 23,9 miliardi di dollari. In questo modo, si è inserito in una quotazione di borsa esistente, sotto il segno “DVMT”.
L’operazione ha subito una forte opposizione dall’investitore miliardario Carl Icahn, possessore di una quota dell’8,3% di EMC e secondo azionista di VMware. Icahn ha citato in giudizio Dell il mese scorso a causa di una precedente offerta di 21,7 miliardi di dollari, più idonea per il suo parere, al reale valore delle azioni aziendali, ipoteticamente sottostimate (144 dollari a testa invece dei 120 dollari con cui si è concluso l’accordo).
Secondo fonti statunitensi, il riacquisto di DVMT da parte di Dell è stato un cosiddetto Piano B. Originariamente, la multinazionale aveva lanciato l’idea di eseguire una “fusione inversa” con VMware, rendendo completamente pubblica la mossa. A febbraio del 2018 però, gli analisti di Morgan Stanley Keith Weiss e Sanjit Singh hanno affermato come una simile fusione avrebbe creato uno scenario non ottimale per gli azionisti di entrambi i soggetti, spingendo così all’acquisto solo di uno stock e non dell’intera proprietà.
Per contro, Dell ha registrato un aumento del 15% delle entrate nel suo ultimo trimestre, aspettandosi un fatturato totale compreso tra i 90,5 e i 92 miliardi di dollari nel 2019. La società detiene attualmente il 17% della quota di mercato globale dei PC da inizio anno, dietro il 23% di HP e il 21% di Lenovo, stando ai dati di Canalys.