Attenti a condividere online, specialmente sui social network, le foto dei vostri figli. Un giorno, potrebbe costare caro, molto caro. È quanto sta accadendo in Austria, dove una diciottenne ha denunciato i genitori per gli scatti pubblicati sul Web di quando era una bambina. Esasperata dalle richieste di rimozione del materiale mai ascoltate dal padre e dalla madre.
Alcuni paesi, come la Francia, dispongono di una normativa chiara e severa sul tema: violare la privacy dei più piccoli, anche dei figli, può portare a sanzioni fino a 45.000 euro o addirittura alla detenzione. La legge austriaca non lo prevede e il caso sarà discusso in aula, nel corso di un’udienza fissata per il mese di novembre.
L’avvocato della donna (rimasta anonima), Michael Rami, è fiducioso di poter dimostrare come le immagini rappresentino una violazione della sfera privata, anche se realizzate in tenera età. Il padre, invece, ha sempre ritenuto di poterle condividere liberamente poiché ne è l’autore. Si parla di circa 500 file ancora presenti in Rete. Questo lo sfogo della diretta interessata sulle pagine del sito britannico The Local.
Non conoscono vergogna e non hanno limiti. Non gli è mai importato se si tratta di una fotografia di me seduta sulla tazza o nuda nella mia culla: ogni momento è stato fotografato e reso pubblico. Sono stanca di non essere presa in considerazione seriamente dai miei genitori.
Sarà interessante analizzare la decisione del giudice, poiché potenzialmente in grado di stabilire un precedente. Oggigiorno si tende a non considerare il problema o perlomeno a sottovalutarne l’entità, ma tra una decina di anni i primi bambini protagonisti delle bacheche social entreranno nella maggiore età e migliaia di genitori potrebbero loro malgrado trovarsi a dover gestire lo stesso grattacapo che ora interessa una famiglia austriaca. Il buon senso, ovviamente, rimane la miglior medicina per ogni male, anche quando si tratta di photo sharing.