Il ministro dello Sviluppo ha dato seguito all’ok di Bruxelles sulle agevolazioni fiscali alle startup. Dopo un anno di lavoro (l’agenda digitale con annesse leggi su startup è stata approvata il 13 dicembre 2012), si mette un tassello importante per incentivare la nuova impresa innovativa. Tra gli esimenti di uno startupper, infatti, c’erano anche promesse non ancora pienamente mantenute. Ora sono realtà.
Con un tweet, due ore fa il ministro Flavio Zanonato ha confermato il decreto, che dallo scorso 6 dicembre stava nel cassetto. Il testo, infatti, recepisce molto semplicemente quanto ottenuto in molti mesi di lavoro da Stefano Firpo, a capo della segreteria tecnica del MISE, uomo dietro tutte le iniziative sulle startup in Italia e anche insieme ad Alessandro Fusacchia estensore di Destinazione Italia.
Ho firmato DM detrazioni fiscali per chi investe in startup innovative dopo ok Bruxelles #crearelavoro #innovazione pic.twitter.com/F7L4KjH4yn
— flavio zanonato (@flaviozanonato) December 19, 2013
Abbiamo appena ricevuto OK dalla commissione europea per agevolazioni fiscali ad investimenti in #startup @flaviozanonato @corradopassera
— Stefano Firpo (@StefanoFirpo) December 6, 2013
La questione legata agli incentivi era semplice: bisognava convincere la Commissione Europea che non si trattava di aiuti di Stato, o meglio che questi incentivi potevano essere esclusi dal perimetro che l’Unione Europea dà per evitare storture. Gli incentivi sono di due tipi: per le persone fisiche la detrazione è del 19 per cento per importi fino a 500 mila euro; per le persone giuridiche le deduzioni dall’imponibile sono del 20 per cento per importi fino a un milione e ottocentomila euro.
In qualità di mancati introiti coperti dallo Stato, il decreto ha una copertura di bilancio di 37,5 milioni di euro all’anno nei prossimi 4 anni. Un’ottima notizia, perché può potenzialmente sostenere una startup per decine di migliaia di euro, forse anche centomila. Questo ovviamente stimola l’ecosistema delle startup, perché vi sono compresi seed, incubatori, angel investor, che saranno portati a credere ancora di più nelle imprese innovative, non essendo lasciate sole. Tutti gli studi sul credito mostrano che l’impegno primario del pubblico stimola di diverse volte quello privato.