EPEAT, associazione che certifica l’assoluta compatibilità dei prodotti elettronici con i principi di riciclaggio, risparmio energetico e rispetto dell’ambiente, annuncia che Apple ha improvvisamente interrotto la sua collaborazione nel mese di giugno. Ben 39 dispositivi della mela morsicata tra desktop, laptop e monitor sono stati rimossi dalla lista dell’associazione, per motivi di praticità, spiega Apple in un comunicato stampa.
Il colosso di Cupertino tiene infatti a precisare come questo non significhi che i suoi prodotti non avranno più il “pollice verde”, ma ha preferito rinunciare alla certificazione EPEAT per il semplice fatto che il design dei nuovi modelli non è più compatibile per ottenerlo. C’è da dire effettivamente che per assegnare la certificazione, la Electronic Product Environmental Assessment Tool necessita di smontare pezzo per pezzo il device e valutarne così la costruzione e l’impatto sull’ambiente.
I nuovi prodotti della mela morsicata, a partire dal portentoso MacBook Pro con display Retina, sono costruiti invece in modo che la eventuale riparazione manuale sia molto complicata. Smontare il nuovo laptop è quasi un’impresa, come scrive il noto portale iFixit che nel suo teardown ha assegnato al MacBook Pro un punteggio di smontaggio e riparazione molto basso, 1 su 10. Ad esempio, la batteria è stata incollata al case rendendo in questo modo impossibile il riciclaggio di entrambe le parti, cosa che non si sposa con le politiche richieste dalla EPEAT.
Secondo l’analista di mercato Shaw Wu, Apple ha dovuto sacrificare parte delle sue politiche verdi per sposare la crescente domanda di computer portatili sempre più sottili quanto potenti. I detrattori sostengono invece che la mela abbia voluto semplicemente limitare la possibilità da parte degli utenti di effettuare aggiornamenti di terze parti, come per elementi come RAM e hard disk.