Diablo 4 in arrivo? Blizzard cerca personale

Un recente annuncio lavorativo di Blizzard sembra suggerire che la software house sia alla ricerca di personale per Diablo 4.
Diablo 4 in arrivo? Blizzard cerca personale
Un recente annuncio lavorativo di Blizzard sembra suggerire che la software house sia alla ricerca di personale per Diablo 4.

Diablo 4 si farà, e potrebbe non mancare moltissimo. Almeno questo è quanto suggerisce un recente annuncio lavorativo di Blizzard pubblicato sul sito ufficiale della software house americana.

L’inserzione (che potete leggere qua) cerca un content designer per il team di Diablo che si occuperà di gameplay, storytelling e dialoghi per un nuovo progetto del brand, progetto che ovviamente non viene svelato. L’annuncio prosegue che il candidato deve aver una buona predisposizione a lavorare in team, anche con colleghi di altri ambiti di sviluppo(audio, localizzazione e ingegneria), e dovrà avere le skill per implementare il gameplay in modo efficiente e creativo.

Si tratta ovviamente di un indiscrezione che va presa come tale, anche perché Blizzard potrebbe essere semplicemente alla ricerca di un nuovo dipendente da mettere al lavoro su Diablo Immortal, il nuovo titolo per mobile che ha scatenato le ire dei fan, in trepidante attesa di un nuovo capitolo per PC e non di un gioco per smartphone e tablet, seppur di alto livello.

Secondo un rumor di un paio di mesi fa – riportato da Kotaku – sembra che Blizzard si al lavoro su Diablo 4, nome in codice “Fenris”. Stando alla voce, il nuovo capitolo del brand sarebbe in lavorazione già dal 2016 ma non sbarcherà sul mercato prima del 2020. E c’era da aspettarselo: Blizzard sta infatti ancora spremendo Diablo III con l’ultimo (ottimo) porting su Nintendo Switch e Diablo Immortal, a dispetto di quanto pensa una parte degli appassionati, è un prodotto su cui la software house punta moltissimo. Difficile, dunque, possano generarsi concorrenze interne.

Ricordiamo che l’indignazione dei fan per Diablo Immortal ha addirittura portato ad una petizione online per chiedere di cancellarlo e, nel momento in cui scriviamo, ha raggiunto quasi 45 mila firme.

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