Diaspora ha rilasciato la prima versione pubblica del progetto di social network costruito dal basso. Questa versione per sviluppatori permette di vedere cosa sta nascendo e quali caratteristiche potrebbe avere questo anti-Facebook.
Il codice è ben lungi dall’essere pronto, ma dimostra se non altro che i ragazzi che hanno avuto l’idea hanno speso seriamente i primi soldi dello start up e ora cercano aiuto nel Web per passare a un’evoluzione adulta.
Così lo spiegano sul blog:
D’ora in avanti lavoreremo a stretto contatto con la comunità della Rete per migliorare e consolidare Diaspora. Abbiamo cominciato quest’estate con una lista delle tecnologie possibili, e qualche audace ci ha sostenuto nel voler fare un social network più intrinsecamente privato.
L’obiettivo storico di questo progetto, nato nell’ambiente di protesta per i criteri di protezione dei dati in Facebook, si è ben presto però risultato molto arduo. Così l’idea dello sviluppo:
Noi viviamo la nostra vita reale in un contesto, da cui emerge ogni aspetto di noi stessi che chi ci sta intorno conosce. Gli strumenti social dovrebbero funzionare allo stesso modo. Consegnare il codice sorgente nelle mani degli sviluppatori è il nostro primo esperimento per ottenere uno strumento semplice e funzionale per la condivisione contestuale. Diaspora è nella sua infanzia, ma le nostre idee iniziali sono già tutte lì.
Queste sono le funzioni al momento sviluppate in Diaspora:
- Condivisione dei messaggi di stato e le foto in privato, e quasi in tempo reale, con gli amici attraverso “aspetti” (aspects);
- Iscrizione degli amici attraverso Internet, non importa dove si trova Diaspora (Web, mobile, e via dicendo);
- Gestione gli amici usando “aspetti”;
- Upload di foto e album;
- Crittografia del traffico, tranne le foto.
A differenza dei più noti social network, a partire da quello di Palo Alto, Diaspora cerca di costruire questa struttura decentralizzando il lavoro. Da qui alcune intuizioni che lo differenzieranno da tutti gli altri. ad esempio, tutti i dati vengono memorizzati su un Web server personale e naturalmente possono essere condivisi con gli amici. Oltre alla possibilità di eseguire i dati presenti sul server, gli sviluppatori del progetto pensano a un servizio hosted, una piattaforma che si installerà sul proprio spazio per far girare le pagine del nostro profilo.
Quando il progetto Diaspora è stato annunciato lo scorso mese di aprile, si è rapidamente guadagnato il supporto della Rete, raggiungendo in 12 giorni il suo obiettivo iniziale di raccolta fondi di 10.000 dollari. La sua pagina su Kickstarter.com, un sito che promuove il crowdfounding, rivela che Diapora ha raccolto 200.641 dollari da 6.479 persone.
I prossimi obiettivi che si sono dati gli ideatori di Diaspora entro ottobre sono l’integrazione con Facebook, l’internazionalizzazione e la portabilità dei dati.
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