«Se non è possibile denunciarli, bisogna ricorrere a campagne di spamming, usare la rete contro gli avvelenatori della rete. Fare tutto ciò che può essere consentito»
Queste le parole di Maurizio Gasparri riportate dall’ANSA. Data 26 Dicembre, oggetto della discussione Facebook e gli eventuali interventi sulla Rete.
La portata dei contenuti non meriterebbe di per sé un commento: lo spam è reato, dunque la frase si annulla da sola poiché suggerisce una cosa vietata dicendo poi che si farà soltanto ciò che è lecito. Il cerchio si chiude in poche parole risultando in un nulla di fatto.
Quel che è interessante, invece, è il fatto che i buoni propositi di Maroni, le proposte di Cassinelli, il dialogo intessuto con gli attori del mercato siano tutte cose che trovano come contraltare una schiera di rappresentanti dell’anti-Rete, bandiera sventolata nel nome di una garanzia della legalità che nelle nuove tecnologie vede sempre e comunque ombre e pericoli. La Rete rimane uno spauracchio dell’opinione pubblica, evidentemente, che trova cadenzialmente nuove forme di strumentalizzazione. Senza distinzione di fazione, ideologia o appartenenza.
La storia insegna come tendenzialmente si teme ciò che non si conosce. È questo il principio basilare da cui nasce il razzismo, ed è questo un principio facilmente estendibile al rapporto tra una certa fetta di Italia e le nuove tecnologie. Anche in un momento tanto delicato, soprattutto in un momento tanto delicato, c’è chi usa la paura come strumento. La battaglia suggerita da Gasparri sembra esprimere di per sé tutto. Usare lo spam contro i gruppi violenti su Facebook, infatti, è un po’ come usare il Napalm per risolvere il ronzìo dei moscerini vicino all’orecchio: un’arma illegale e devastante per porre fine ad una cosa tanto fastidiosa quanto insignificante.
Peccato, perchè si è persa l’ennesima occasione per promuovere, proprio grazie alla Rete, dialogo e conoscenza. Meglio lasciar stare lo spam agli spacciatori di truffe e di viagra: c’è gran ricchezza di strumenti buoni sul Web, meglio concentrarsi su questi ultimi.