Era il 13 settembre del 2000 quando Steve Jobs decise di rivoluzionare l’esperienza d’uso dei Mac, abbandonando definitivamente stile e forma di OS 9 per presentare al pubblico Mac OS X. La prima beta pubblica del sistema operativo, che grande successo ottenne fra gli appassionati sin dal giorno stesso della presentazione, è apparsa sui computer Apple ben 10 anni fa.
Da allora OS X si è evoluto, mutando forma e contenuti in continuazione. L’attuale versione, la 10.6.4 ribattezzata Snow Leopard, è solo l’ultimo step di un ricco percorso, che ha reso familiari ai Mac user una nutrita schiera di felini.
Cheetah, Puma, Jaguar, Panther, Tiger, Leopard e Snow Leopard: questo lo zoo di Cupertino, se così si può ironicamente definire, scelto per rappresentare la potenza, la velocità e le performance del sistema operativo.
È con Cheetah (2001) che si è iniziato il processo che ha portato Mac OS X a diventare quello che è oggi, a partire dall’introduzione del comodo Dock, elemento ormai irrinunciabile per tutti i principali melauser. Con Puma (2001), OS X viene ripulito da piccoli bug e arricchito dai supporti di masterizzazione, mentre con Jaguar (2002) si ha un vero e proprio redesign: migliora la compatibilità con i formati Microsoft, il Finder viene completamente ripensato e viene introdotto ufficialmente iChat, uno dei client di messaggistica più utilizzati fra gli utenti Mac.
Panther (2003) è la versione di OS X che introduce le maggiori innovazioni, tanto da rendere il sistema operativo sempre più differente dalle versioni precedenti. È in questo periodo, infatti, che Cupertino introduce Exposé, iChat AV, FileVault e l’integrazione della scrittura del formato PDF come caratteristica di default per gli utenti.
Tiger (2005) è l’embrione dell’odierno Mac OS X: si tratta, infatti, di una completa rivoluzione del sistema operativo per Mac. Oltre ad essere la primissima copia di OS X a poter essere installata sui Mac Intel, introduce il comodo Spotlight, le funzioni avanzate di Quicktime 7, Core Image e Core Audio, la Dashboard, i Widget, Automator, Boot Camp e il supporto a 64 bit per alcuni task.
A Tiger segue Leopard (2006, rilascio nel 2007), incentrato tutto su una nuova user experience, con una grafica nettamente più curata e comodi tool che agevolano l’interazione tra sistema operativo e utente. Parliamo, infatti, dell’elogiato Cover Flow, di Time Machine, di Spaces, di Core Animation e del nuovo Dock, posto in prospettiva anziché in verticale. Con Leopard la barra di OSX passa dal bianco classico al semitrasparente. È con questo sistema operativo, poi, che vengono introdotte le primissime gesture multitouch sui portatili con trackpad compatibile.
Infine, si arriva all’attuale Snow Leopard (2008, rilascio nel 2009), che si contraddistingue per essere un miglioramento sostanziale e preciso di Leopard. La prima novità riguarda il prezzo: Snow Leopard è venduto a solo 29 euro e, grazie a questa proposta nettamente in controtendenza con le altre società di informatica, riscuote grande successo con delle vendite record. È il primo Mac OS X completamente compatibile con la struttura a 64 bit e anche il primo a non essere più installabile sulle vecchie macchine PPC. Fanno la propria apparizione in Snow Leopard gli Stack, Quicktime X, il completo supporto dei comandi multitouch, la navigazione intelligente tra cartelle ed elementi sul dock e la compatibilità con le macchine multicore, quali i quadcore.
Definito dalla critica come il sistema operativo più avanzato del mondo, non ci resta che attendere le novità del successore di Snow Leopard, il cui arrivo sul mercato non dovrebbe essere molto lontano: le build sono già nelle mani degli sviluppatori. Che sia giunto il tempo per un’integrazione con iOS?
[nggallery id=752]