Diego Rivera, pittore e muralista messicano, viene oggi celebrato con un Google Doodle sulla pagina principale del motore di ricerca, in occasione del 125esimo anniversario dalla nascita. Le sue opere, molte delle quali hanno preso vita nel centro storico di Città del Messico, vengono ricordate ad oltre mezzo secolo dalla scomparsa per le tematiche sociali affrontate.
All’anagrafe Diego María de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez, nacque il 13 dicembre 1886 a Guanajuato, capitale dell’omonimo stato situato nel centro del paese. A soli dieci anni iniziò il suo percorso didattico nelle aule dell’Accademia San Carlos, per ricevere nel decennio successivo due borse di studio che gli permisero di trasferirsi in Spagna e seguire i corsi di Eduardo Chicharro, a Madrid.
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Nel corso della sua carriera, Diego Rivera frequentò artisti del calibro di Alfonso Reyes, Pablo Picasso e Amedeo Modigliani, mettendo le sue doti al servizio della causa politica, con l’iscrizione al Partito Comunista Messicano datata 1922.
Alla fine degli anni ’20 sposò la pittrice Frida Kahlo, proseguendo la sua attività anche al di fuori del territorio nazionale. Alcuni murales dipinti negli Stati Uniti, in particolare, gli causarono l’antipatia di una parte del paese, contraria al suo essere ateo (celebre la frase “Dio non esiste. Sono ateo e considero le religioni una forma di nevrosi collettiva”) e alle inclinazioni filocomuniste. Morì il 24 novembre 1957 a Città del Messico, per poi essere sepolto contro le sue ultime volontà nella Rotonda delle Persone Illustri.