Renault richiamerà in fabbrica oltre 15 mila auto prima che siano messe in vendita con l’obiettivo di apportare alcune modifiche ai motori diesel per consentire di rispettare i limiti di emissione dei gas di scarico. L’annuncio arriva direttamente dal ministro dell’Ecologia Segolene Royal.
Renault si è impegnata, dunque, a lavorare affinché i suoi veicoli rispettino le emissioni inquinanti in ogni situazione d’uso, sia con il caldo che quando la temperatura scende sotto i 17 gradi, limiti superati i quali il sistema di filtraggio del costruttore francese sembra non funzionare più correttamente. Tuttavia, per Renault questo richiamo potrebbe essere solo l’inizio. Secondo, infatti, il quotidiano francese Les Echos Renault potrebbe richiamare sino a 700 mila autovetture per una messa a punto. La casa francese dovrebbe, infatti, iniziare successivamente a richiamare in officina anche le auto già immatricolate e vendute. Secondo il quotidiano, a partire dalla prossima estate i proprietari di un’auto già in circolazione potranno verificare se il loro mezzo deve ricorrere ad una messa a punto gratuita oppure no.
Renault ha, inoltre, annunciato un importante piano di investimenti per ottimizzare le emissioni di sostanze inquinanti delle sue automobili anche in condizioni di guida reale. La casa francese, si ricorda, era stata di recente protagonista di una serie di perquisizioni da parte delle forze dell’ordine francesi. Il sospetto era che anche Renault modificasse il software di gestione della auto per diminuire le emissioni durante le fasi di test.
Le indagini non avrebbero, al momento, evidenziato nessuna manomissione delle centraline, tuttavia permane il dato rilevante che alcuni motori diesel Renault non rispettano i limiti delle emissioni. Da qui l’impegno dell’azienda francese di correre immediatamente ai ripari.
Tuttavia, come ha sottolineato il ministro dell’Ecologia Segolene Royal, altre case automobilistiche non rispetterebbero i limiti di emissioni. Il ministro francese non ha voluto fare nomi anche perchè i responsabili di queste aziende hano già comunicato che spiegheranno i motivi tecnici che portano a questi sforamenti.
La sensazione, però, è che lo scandalo delle emissioni delle auto è molto lontano dall’esaurirsi.