Dense nubi temporalesche si starebbero addensando sopra la Renault. Secondo, infatti, l’Autorità Antifrode francese, la casa automobilistica per più di 25 anni avrebbe alterato i test sulle emissioni inquinanti dei motori a benzina e diesel. Secondo il rapporto, tutta la dirigenze, compreso il numero uno dell’azienda, Carlos Ghosn, sarebbe implicata in questa vicenda. Secondo l’Autorità Antifrode la Renault avrebbe adoperato un software in grado di alterare i risultati dei test per poter rientrare negli standard previsti dalla legge.
Il pesantissimo documento che punta il dito sulla casa automobilistica francese è stato portato alla luce dal quotidiano “Liberation”, evidenzia come le prime pratiche risalirebbero addirittura al 1990 anche se l’analisi fa riferimento, comunque, ai modelli di più recente produzione ed in particolare sui motori Euro 5 ed Euro 6 che sono stati approvati nel 2009. Secondo quanto è possibile leggere, tra i valori ottenuti in laboratorio nei test e quelli ottenuti con le macchine su strada ci sarebbe una differenza pari al 377%. Tra i modelli di auto più noti coinvolti ci sarebbe addirittura la prima generazione della Clio, un verso best seller dell’azienda automobilistica francese.
La Renault è intervenuta prontamente rigettando ogni accusa ed affermando di essere pienamente in regola. Eppure da tempo la casa francese è sotto i riflettori per questo motivo tanto che da gennaio il Tribunale di Parigi sta indagando sulla società per una presunta manipolazione delle emissioni.
Sicuramente l’accusa è molto pensate e farà discutere a lungo e con buona approssimazione avrà dei lunghi strascichi legali. L’accusa portata alla Renault è molto simile a quella che ha portato al noto scandalo dieselgate che ha colpito duramente la Volkswagen. Nel 2015, la casa automobilistica tedesca ha ammesso di truccare i risultati delle emissioni utilizzando un software sviluppato ad hoc che va ad alterare i parametri del motore per rientrare nei limiti nel corso dei test di laboratorio.
Uno scandalo che è costato svariati miliardi di dollari. Adesso, a seguito di queste rivelazioni, l’ombra di uno scandalo simile al dieselgate potrebbe abbattersi sulla Renault.