Nuove grane per Volkswagen. Dopo lo scandalo sulle emissioni scoppiato a fine settembre, le autorità statunitensi hanno chiesto al produttore tedesco chiarimenti su un software installato su alcuni modelli diesel del 2016. È stata la stessa casa automobilistica a rivelare la presenza del software alla EPA (Environmental Protection Agency), dalla quale attende ora il via libera per la vendita dei veicoli negli Stati Uniti.
Volkswagen ha dichiarato che il nuovo software, denominato “auxiliary emissions control device“, funziona in modo differente dal software “defeat device” installato sulle auto prodotte tra il 2009 e il 2015. Il sistema riscalda più velocemente il catalizzatore, migliorando così le prestazioni del dispositivo che separa l’ossido di azoto in azoto e ossigeno. L’uso del device che controlla le emissioni è presente in tutti i veicoli, in quanto obbligatorio per legge. La EPA dovrà verificare se il software è sempre attivo oppure, come nel caso precedente, viene attivato solo durante i controlli periodici. In quest’ultimo caso, si tratterebbe di un secondo “defeat device” illegale.
In attesa dei risultati, le vendite dei modelli 2016 di Beetle, Golf, Jetta e Passat con motori TDI 2.0 sono state sospese. Queste auto dovevano sostituire i modelli già consegnati ai rivenditori. Volkswagen rischia di pagare una multa di 18 miliardi di dollari, a causa del software installato sui veicoli prodotti nel periodo 2009-2015, senza parlare delle class action depositate dai consumatori e del richiamo obbligatorio per oltre 11 milioni di automobili.
La casa automobilistica tedesca ha promesso un cambio di strategia per il futuro. I prossimi veicoli diesel verrà equipaggiati solo con sistemi di controllo delle emissioni che rispettano l’ambiente. Verrà inoltre sviluppato un motore ibrido che garantisce un’autonomia superiore ai 300 Km. Infine, la prossima generazione della Phaeton userà un motore elettrico e integrerà sistemi di assistenza alla guida semi-automatica.