Rimandato al mittente, ancora una volta. Il Sender ID di Microsoft sembra non voler far breccia e l’ennesimo rifiuto proveniente da un’azienda Internet suona come un vero KO. Dopo il rifiuto giunto dalla comunità open source e l’identica moneta ricevuta dal gruppo MTA Authorization Records in DNS (MARID), l’ennesima risposta negativa giunge da AOL.
Il dissenso annunciato da AOL è un dietrofront: quando Microsoft annunciava le aziende favorevoli al suo sistema anti-spam, AOL era infatti proprio la prima della lista, fiore all’occhiello di un gruppo che avrebbe dovuto portare il Sender ID a diventare uno standard dell’invio di posta in Rete («AOL […] e i 54 membri dell’Email Service Provider Coalition hanno espresso il loro supporto al Sender ID»).
Se l’annuncio AOL è stato nella forma delicato e non ostile nei confronti della proponente Microsoft, nei fatti la decisione è un vero e proprio scaricamento con relativa soluzione alternativa già pronta: AOL infatti ha annunciato l’intenzione di proseguire i test con la tecnologia “Domain Keys” di Yahoo!, struttura eretta sul tentativo di autenticare il mittente del messaggio tramite la certificazione del server inviante. AOL comunque continuerà a sperimentare anche il Sender Policy Framework (SPF), una delle parti con cui è composta la tecnologia “Sender ID”.
Secondo quanto sottolineato da Nicholas Graham, portavoce AOL, alcune discrasie nel sistema proposto hanno fatto sì che venisse meno la fiducia nel progetto globale, cosicchè America OnLine avrebbe preferito percorrere una via che permettesse di avere un percorso più certo nella rincorsa all’anti-spam. Graham ha inoltre sottolineato come il diniego avanzato dalla comunità open source nei confronti del Sender ID abbia costituito un parametro «importante, ma non decisivo» ai fini della categorica scelta di AOL.