Mi sono da poco imbattuto in un nuovo sito/servizio che trovo interessante per i suoi spunti tecnici e sociali.
Prima di tutto devo fare un commento positivo all’organizzazione dello stesso, che come prima cosa prevede un’ampia sezione di spiegazioni e pongo al volo una domanda: quanti utenti in più si riescono ad avere se le informazioni sul servizio sono chiare?
Il sito in questione è Geekomatik, studiato e curato da Alexis Dufresne, di 27 anni, appassionato di studi sociali.
I servizi tipo Digg attualmente sembrano i pochi a fornire una risposta all’organizzazione dei contenuti di un web in costante crescita, così come al proliferare di fonti di informazione spesso ridondante.
Inoltre sono di grandissimo aiuto anche a quegli utenti che non sanno più come trovare informazioni reali su un motore di ricerca e si affidano quindi al giudizio di altri utenti.
Ma questi servizi hanno dei limiti: vorrebbero una lettura costante che è oggettivamente difficile per l’utente sia per la quantità di informazioni sia per l’impiego di tempo.
Si basano sul concetto che l’utente medio “vuole” connettersi al servizio e cercare informazioni per poi migrare altrove.
Da qui l’idea di Alexis: fornire servizi insieme ai link, il tutto sfruttando la natura sociale di internet e valorizzando quegli attori chiamati utenti, ma che sono di fatto persone.
Allora potrebbe essere comodo avere uno shop, un forum, un aggregatore, un sistema di contatto tra utenti che possono trovare in un servizio di questo tipo il comune denominatore dei propri interessi.
Ed è proprio su questo punto che si discosta dai servizi tipo Digg: non viene proposto o imposto un link solo sulla base della maggioranza democratica, ma in base alle somiglianze dei propri gusti ed interessi.
Creare e valorizzare i cosiddetti “sottogruppi”, anche tramite un cercle de confiance ‘invisible’ è la chiave del web sociale?