L’unica via percorribile per limitare la pirateria in Russia è offrire una alternativa di qualità, a basso prezzo, in grado di incoraggiare l’utenza ad un consumo di massa maggiormente in linea con quelle che sono le direttrici dell’istituto del diritto d’autore. Fino ad oggi la Russia è stato uno dei paesi ove i prodotti contraffatti, soprattutto per un bene immateriale quale il contenuto musicale, hanno occupato gran parte del mercato (la Russia è peraltro il paese del noto AllofMP3). I rapporti commerciali con l’occidente, però, hanno spinto le istituzioni a nuovi interventi legislativi in merito ed ora è direttamente il mercato a muoversi aprendo quello che sarà un grande supermercato all’ingrosso di media digitali per tutta la regione ex-sovietica.
I due grandi nomi a muoversi per primi sono Sony e Warner Music: le due etichette si uniscono alle russe Soyuz e Nikitin Records ed alla Access Industries e danno vita al gruppo unico compartecipato Digital Access. Sarà quest’ultimo brand a raccogliere tutto il materiale in distribuzione: «in quanto venditore all’ingrosso, la nuova azienda contratterà direttamente con possessori di copyright, operatori di telefonia mobile e negozi online la vendita di vasti cataloghi, senza avere contatto con i consumatori finali» (Reuters).
Secondo quanto riportato dal lancio di agenzia, «la nuova piattaforma con sede a Mosca distribuirà musica, download di file audio, suonerie per cellulari, video clip e immagini a colori in Russia e nel gruppo delle 12 ex repubbliche sovietiche» ma non sarebbero stati diramati i dettagli relativi ai rapporti di forza delle varie etichette all’interno del gruppo.
Secondo quanto stimato dalla International Intellectual Property Alliance nel solo 2006 i danni dovuti alla pirateria in Russia sarebbero ammontati a qualcosa come 423 milioni di dollari (ovvero 900 milioni nell’ultimo biennio). Il tutto può essere confrontato con i 122 milioni di dollari rappresentanti l’attuale mercato della musica digitale distribuita negli stessi paesi (valutazione della russa iKS Consulting): secondo il Chief Executive Warner Patrick Vien l’investimento ha lo scopo di sbloccare l’importante potenziale del mercato russo, il che potrebbe moltiplicare gli introiti di un settore che, nonostante la rivoluzione digitale, rischia di diventare sempre più asfittico.