Arriva dall’Australia una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo con cui fruiamo delle reti Wi-Fi, soprattutto nelle zone rurali ancora colpite dal digital divide. Sfruttando le normali frequenze televisive, si potrà inoltrare un segnale radio in grado di supportare fino a 12 Mbps su grandi distanze, con stabilità e latenze simili alle connessioni in fibra.
La tecnologia, chiamata Ngara e sviluppata dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization, permetterà a sei utenti di occupare lo spazio radio di un normale canale televisivo, adoperando una frequenza di 7 Mhz. A ogni user collegato verrà fornita una velocità simmetrica di 12 Mbps sia un upload che in download, garantiti anche in caso di congestione della rete. Il tutto, senza la necessità di installare costosi impianti: per avvalersi del servizio basterà, infatti, utilizzare la normale antenna televisiva presente sui tetti di ogni abitazione.
A differenza della connettività wireless distribuita nel nostro paese da diversi operatori, come ad esempio la tecnologia Hiperlan o il WiMax, la banda disponibile non verrà diluita fra gli utenti connessi. Ogni abitazione riceverà un proprio specifico segnale che, essendo indipendente dal traffico generato dagli altri user, sarà esente da saturazione e rallentamenti.
Il sistema Ngara, tuttavia, trova la sua applicazione principale unicamente nelle zone rurali o in paesi di piccole dimensioni, con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti. La motivazione è abbastanza semplice, dato che le frequenze televisive disponibili rimangono una risorsa limitata. Basti pensare, infatti, come sia necessario occupare l’equivalente di 50 canali TV per gestire 300 connessioni. Si tratta, però, di un problema che non spaventa le autorità del CSIRO: l’Australia è da tempo un paese all digital e, per questo, possono essere utilizzate gran parte delle infrastrutture rimaste orfane con l’abbandono dell’analogico.
Il portavoce CSIRO Ian Oppermann si è dichiarato fiducioso per questo progetto e conta di raggiungere tutte le zone rurali dell’Australia nel prossimo biennio: «Stiamo davvero cercando di orientarci ai comuni con meno di 1.000 abitazioni, quelli che saranno esclusi dal raggiungimento della fibra. […] Per farlo nel modo più efficiente, costruiremo il minor numero di torri possibile, sperando di poter riutilizzare l’infrastruttura esistente per la trasmissione della TV analogica».
Difficile ad ora capire se un simile sistema possa trovare terreno fertile anche in Italia: proprio in tempo di switch-off verranno a liberarsi tutte le vecchie frequenze analogiche utilizzabili per colmare il digital divide che, a tutt’oggi, ancora affligge molte aree del territorio.