Oggi riuscire ad abbattere il Digital Divide sembra quanto mai vicino. Le numerose aste WiMax lasciano intendere che presto (burocrazia permettendo) non avremo più bisogno della copertura “fisica” per accedere alle linee dati ad alta velocità. Contemporaneamente, però, qualche esperimento pilota ci comunica che nel giro di pochi anni potremo usufruire delle connessioni dati attraverso la linea elettrica (ovviamente già diffusa su tutto il territorio nazionale).
Due tecnologie che sembrano portare entrambe alla stessa soluzione: quale porta i maggiori vantaggi? Quale è più dispendiosa e quale più economica? Vediamo di analizzarle insieme.
Il Wi-Max necessita della costruzione degli impianti di distribuzione e della presenza di dispositivi wireless di tipo client presso l’utente finale per ricevere il segnale.
I PLC (Power Line Commutator) d’altro canto richiedono un modulo aggiuntivo presso la centrale del produttore di energia locale ed uno o più adattatori powerline (oppure una modifica all’impianto) per poter ricevere il segnale.
A favore del Wi-Max c’è da dire che il funzionamento della rete dati risulta indipendente dalla fornitura della linea elettrica (con BlackOut Locali è sufficiente avere un generatore od un UPS per restare sul web), mentre a favore dei Power Line c’è da considerare la maggiore economicità dell’impiantistica ed il minor inquinamento elettromagnetico.
Tirando le somme non esiste un metodo migliore, esiste però un rischio connesso nel mantenere entrambe queste alternative: il formarsi di poca concorrenza in ogni singolo settore o la diffusione non preponderante a livello nazionale potrebbe portare ad un inasprirsi dei prezzi dovuti ai costi di impiantistica. Inoltre per il PLC con la liberalizzazione del mercato elettrico cosa succede se il produttore a cui passiamo non offre il servizio? Dobbiamo riadattare l’impianto? Si spera che con il passare del tempo queste situazioni ambigue vengano per lo meno chiarite.